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Parigi, sciopero dei tassisti: blocchi e scontri. 20 persone fermate

Mattinata di tensione nella capitale francese. Assieme ai tassisti (che protestano contro la deregulation del settore), manifestano insegnanti (contro la riforma delle medie), funzionari pubblici, controllori di volo e personale sanitario. Investito un manifestante.
A cura di Biagio Chiariello
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Trasporti aerei, ospedali e scuole. Ma sopratutto, la mobilitazione dei tassisti contro le auto NCC. Parigi oggi è la capitale mondiale degli scioperi. Non sono mancati gli incidenti, concentrati in particolare alla Porte Maillot, fra il centro e la Defense, dove i tassisti hanno bruciato pneumatici, lanciato molotov e ostacolato il passaggio delle auto. La polizia è intervenuta con lacrimogeni, 20 le persone fermate per "violenze volontarie, porto d'armi e incendio volontario". Mentre nello scalo di Orly, inoltre, un tassista che non aveva aderito allo sciopero è stato aggredito dai colleghi ed è rimasto ferito. Il premier francese Manuel Valls ha condannato le violenze, definendole "inammissibili". Un altro manifestante è stato investito accidentalmente, pare, da un bus navetta che tentava di forzare il blocco. L'autista, poi fermato dalla polizia, si è giustificando, dicendo di aver accelerato in preda al panico. Disordini e blocchi anche in altre città, soprattutto Marsiglia, Lille e Tolosa.

Manifestano insegnanti, controllori volo, personale sanitario

 Assieme ai tassisti (che protestano contro la deregulation del settore), sono scesi in piazza anche insegnanti (contro la riforma delle medie), funzionari pubblici (per lo sblocco dei salari), controllori di volo (annullato un volo su 5 in partenza da Parigi) e personale sanitario. Secondo la prefettura circa 1.500 tassisti hanno manifestato in varie aree, soprattutto a Orly. Secondo il sindacato di sinistra Fo, i dipendenti pubblici hanno subito un duro contraccolpo dal congelamento dell'indicizzazione dei salari, subendo un’erosione del potere di acquisto dell'8%. Sulla questione il ministro della Funzione Pubblica, Marylise Lebranchu, ha già replicato che "siamo in una situazione difficile" e non è possibile aspettarsi “grandi cambiamenti”.

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