1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Papa Francesco cambia le regole per la pensione di vescovi e nunzi

Il Pontefice col Motu Proprio “Imparare a congedarsi”, cancella l’automatismo della decadenza ai 75 anni. Per gli “ambasciatori”, i capi dicastero non cardinali e i segretari, deciderà sempre il Pontefice di volta in volta.
A cura di Antonio Palma
1 CONDIVISIONI
Immagine

Cambiamenti radicali per vescovi e nunzi cattolici prossimi alla pensione. Papa Francesco con il Motu Proprio "Imparare a congedarsi", infatti, ha cambiato le regole per congedarsi dagli incarichi, stabilendo che non decadano più automaticamente al compimento dei 75 anni di età come previsto fin ad oggi ma, come avviene per i pastori diocesani e i cardinali capi dicastero, presentino la rinuncia che può essere rigettata dallo stesso Pontefice. La novità riguarda in particolare i capi dicastero non cardinali e i vescovi segretari della Curia Romana, i vescovi che svolgono altri uffici di nomina pontificia e i nunzi apostolici. Con questo provvedimento in pratica le regole per la pensione di tutti i prelati vengono equiparate.

Nel Motu proprio, promulgato da Bergoglio giovedì, si legge che tutti costoro "non cessano ipso facto dal loro ufficio, ma devono presentare la rinuncia al Sommo Pontefice". "Allo stesso modo" devono comportarsi "i rappresentanti pontifici" cioè i nunzi apostolici che sono contemporaneamente gli ambasciatori del Papa in un determinato Paese e il tramite di collegamento tra l’episcopato locale e la Santa Sede. Sarà poi il Papa a decidere se prolungare l'incarico o accettare le dimissioni, valutando le circostanze concrete di volta in volta.

Il provvedimento infatti prescrive che una volta presentata la rinuncia, l'incarico "è considerato prorogato fino a quando non sia comunicata all’interessato l’accettazione della rinuncia o la proroga, per un tempo determinato o indeterminato". L'eventuale proroga però non va considerata come“un privilegio, o un trionfo personale, o un favore dovuto a presunti obblighi derivati dall’amicizia o dalla vicinanza, né come gratitudine per l’efficacia dei servizi forniti”, ha tenuto a precisare il Papa,  ma una decisione presa “solo per taluni motivi sempre legati al bene comune ecclesiale bene comune ecclesiale”.

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views