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Papa Francesco arrivato in Corea del Sud: “Il mondo stanco della guerra”

Papa Francesco in visita nel Paese per la Giornata della gioventù dei popoli asiatici. Per la prima volta ha attraversato la Cina e mezz’ora prima del suo arrivo Pyongyang ha lanciato dei missili nel mar del Giappone.
A cura di Susanna Picone
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Ore 10.40 – Il primo discorso di Papa Francesco: “Mondo stanco della guerra, Penisola cerchi pace”. Papa Francesco intende dare pieno appoggio alla causa della riunificazione delle due Coree. È quanto ha detto alla presidente Park Geun-hye pronunciando il suo primo discorso in Corea del Sud. “La ricerca della pace da parte della Corea – ha sottolineato il Pontefice, che per la prima volta ha pronunciato un lungo discorso in lingua inglese – è una causa che ci sta particolarmente a cuore perché influenza la stabilità dell'intera area e del mondo intero, stanco della guerra”. Il Papa ha indicato la strada da seguire e cioè quella del dialogo paziente. Secondo Papa Francesco, “la ricerca della pace rappresenta una sfida per quanti hanno il compito di perseguire il bene comune della famiglia umana attraverso il paziente lavoro della diplomazia”. “Si tratta – ha spiegato in Corea del Sud – della perenne sfida di abbattere i muri della diffidenza e dell'odio promuovendo una cultura di riconciliazione e di solidarietà”. “La pace – ha ricordato ancora Bergoglio – non è semplicemente assenza di guerra, ma opera della giustizia. E la giustizia, come virtù, fa appello alla tenacia della pazienza; essa non ci chiede di dimenticare le ingiustizie del passato, ma di superarle attraverso il perdono, la tolleranza e la cooperazione”. Per il Papa la pace “esige la volontà di discernere e di raggiungere obiettivi reciprocamente vantaggiosi, costruendo le fondamenta del mutuo rispetto, della comprensione e della riconciliazione”. “Auspico – ha detto ancora Bergoglio – che tutti noi possiamo dedicarci alla costruzione della pace, alla preghiera per la pace, rafforzando il nostro impegno per realizzarla”.

Papa Francesco è in Corea del Sud. Bergoglio, partito ieri pomeriggio da Fiumicino per il suo terzo viaggio internazionale, è atterrato giovedì mattina nella capitale della Corea del Sud ed è stato accolto all’aeroporto dalla presidente Park Geun-hye. L’aereo papale è atterrato alle 10,36 locale, in Italia erano le 3,36, nell’area della base militare dove lo attendevano le delegazioni governativa e della Chiesa locale. “Dio benedica la Corea e in special modo i suoi anziani e i suoi giovani”, questo il messaggio che il Papa ha lanciato tramite Twitter mentre arrivava in Asia: Bergoglio è in Corea del Sud per la Giornata della gioventù dei popoli asiatici a Daejon. Papa Francesco resterà in Asia fino a lunedì 18 agosto: in sei giorni visiterà 5 città e terrà 11 discorsi. Incontrerà una comunità cattolica molto dinamica, che ha superato il 10% della popolazione ed è in forte crescita. Durante la visita il Papa beatificherà inoltre 124 martiri. Per arrivare in Corea del Sud per la prima volta Bergoglio ha potuto sorvolare la Repubblica Popolare Cinese. Pechino ha infatti ufficialmente concesso al volo papale il permesso di passare nel proprio spazio aereo e Papa Francesco, da parte sua, ha indirizzato al presidente Xi Jinping “i migliori auguri di pace e benessere sulla Cina”.  

L'"accoglienza" della rivale Pyongyang: lanciati tre missili

Poco prima dell’arrivo di Bergoglio a Seul, la Corea del Nord ha "accolto" a suo modo il pontefice lanciando tre missili a corto raggio dalla costa orientale nel Mar del Giappone. Secondo fonti militari a Seul i missili sarebbero stati sparati da una rampa di lancio multipla da 300 millimetri, e sarebbero finiti nell’oceano dopo un volo di 220 chilometri. La mossa è la prima del genere da parte del regime di Pyongyang dalla fine di luglio, e precede di qualche giorno le manovre militari congiunte tra forze sud-coreane e statunitensi in programma da lunedì prossimo.

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