Padova, Carlotta è stata trovata: la 13enne era scomparsa mercoledì mattina

“Carlotta è stata trovata. Sta bene”: l’annuncio che in tanti stavano aspettando a Vigonza, nella provincia di Padova, è arrivato poco dopo le 11. La tredicenne Carlotta M., scomparsa mercoledì mattina, è stata ritrovata. Stando a quanto riportano i quotidiani locali, i carabinieri l’avrebbero intercettata a Jesolo, nella barca di proprietà dei genitori al porto. Carlotta, residente con la famiglia nella frazione di Pionca, mercoledì mattina era uscita di casa per andare a scuola – l’adolescente frequenta un istituto superiore di Mirano (Venezia) – senza però mai arrivarci. La famiglia ha presentato denuncia ai carabinieri e ha lanciato un appello per ritrovarla. Come si legge su Venezia Today, mercoledì mattina Carlotta, come ogni giorno, era uscita dalla casa di Vigonza dove vive con i genitori e la sorella e il padre l'aveva accompagnata a Santa Maria di Sala alla fermata dell'autobus che l'avrebbe dovuta portare a scuola. La tredicenne indossava un bomber nero, scarpe Puma nere, uno zainetto nero e azzurro. Carlotta aveva preso il pullman, ma a scuola non è mai arrivata e nessuno sembra averla vista.

L’appello della famiglia di Carlotta – Non vedendola tornare a casa i familiari hanno lanciato un appello e sporto denuncia alla caserma dei carabinieri di Pionca che hanno attivato le ricerche. Ben presto sono arrivate alcune segnalazioni tra Mestre e il centro commerciale Nave de Vero, ma Carlotta non è stata trovata fino a questa mattina. “Siamo disperati – aveva detto la zia – potrebbe aver proseguito la corsa in bus verso Venezia, essere andata a Padova o chissà dove”. La famiglia ha fatto sapere che Carlotta non ha con sé il cellulare. Non avrebbe, secondo i familiari, neppure particolari problemi a scuola o in famiglia. “Frequentava da pochi mesi la nuova scuola quindi non aveva una compagnia di amici fissa e nemmeno a Vigonza aveva frequentazioni sospette. Esce poco, non abbiamo idea di cosa possa essere successo”, aveva aggiunto ancora la zia chiedendo chiunque possa averla coperta di “rendersi conto della gravità delle sue azioni”.