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Operazione schiavitù e traffici umani, 16 arresti a Sud

I migranti entravano in Italia illegalmente e venivano assunti con false attestazioni e sottoposti a condizioni di lavoro disumane.
A cura di Daniela Caruso
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Carabinieri

Sono state emesse 22 ordinanze di custodia cautelare in carcere dal gip di Lecce su richiesta della Direzione distrettuale Antimafia, sia in Puglia sia in altre regioni italiane, in merito a un'inchiesta su un'organizzazione transnazionale che si occupa di traffici umani. I soggetti sono in gran parte provenienti dal vari Paesi africani. A comunicarlo il Raggruppamento operativo speciale dell'Arma (Ros) che specifica, appunto, che stanotte sono state arrestate 16 persone in merito a questa tratta di schiavi.

Sfruttamento dei migranti con false attestazioni di assunzione: questo il meccanismo messo in piedi dall'organizzazione criminale, composta da algerini, italiani, tunisini e sudanesi che operavano sostanzialmente in Sicilia, Puglia e Calabria. Indagati anche alcuni imprenditori agricoli, i quali elaboravano un contratto di lavoro mendace per i migranti, (in gran parte ghanesi e tunisi), i quali svolgevano le mansioni alle quali erano affidati in condizioni disumane e, oltretutto, sottopagati, una volta fatti entrare in Italia in maniera illegale. Nardò (Lecce) e Rosarno (Reggio Calabria) sono le aree, individuate dagli investigatori, nelle quali il traffico di vite umane era maggiormente sviluppato, anche se sono coinvolte anche altre zone del sud del Paese. Associazione per delinquere, riduzione o mantenimento in schiavitù, tratta di persone, estorsione sono i reati contestati alle persone arrestate nell'operazione Sabr dai Carabinieri di Lecce.

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