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Omicidio suicidio a Ragusa, il papà di Alice: “Simone era ossessivo, per lei non era amore”

Claudio Bredice, papà di Alice, la 33enne uccisa dal marito suicida a Ragusa, ha raccontato che la figlia aveva intenzione di lasciare il poliziotto: “Lui era diventato ossessionato, la seguiva ovunque e non poteva mai allontanarsi da sola. Erano sempre insieme. Una volta mi disse che questo per lei non era amore”.
A cura di Ida Artiaco
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Alice Bradice e il marito Simone (Facebook).
Alice Bradice e il marito Simone (Facebook).

"Lei voleva lasciarlo. Lui era diventato ossessionato, la seguiva ovunque e non poteva mai allontanarsi da sola. Erano sempre insieme. Una volta mi disse che questo per lei non era amore". Sono queste le parole di Claudio Bredice, papà di Alice, la 33enne, mamma di due bimbe di 6 e 7 anni, uccisa dal marito Simone Cosentino nella loro casa di Ragusa, dove lui era in servizio come assistente capo della Polizia presso la Questura, la notte tra il 28 e il 29 aprile scorso. Dopo aver esploso 3 colpi con la sua pistola d'ordinanza contro la moglie, che stava dormendo, si è poi tolto la vita, lasciando in lacrime le loro bambine, che hanno lanciato l'allarme.

In una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, Claudio racconta di un rapporto tormentato tra i due, sposati da 8 anni. I problemi erano diventati più grandi soprattutto nell'ultimo periodo, nonostante le dichiarazioni d'amore che la coppia si scambiava sui social network. "Era riuscito ad allontanarla da tutti noi e dagli amici che aveva qui in Piemonte. Non potevamo neanche andare a trovarla a Ragusa, ce lo aveva vietato", ha aggiunto il papà di Alice, che vive vicino Torino. A confermare questa situazione c'è anche lo zio della 33enne, Alessandro Lupi, fratello della madre, deceduta a causa di una leucemia nel 2015.

"Non dimenticherò mai il volto di Alice, mercoledì scorso a cena – ha ricordato al quotidiano di via Solferino -. Era preoccupata e angosciata. Le avevo detto di rimanere qui in Valsusa, ma voleva tornare a Ragusa a tutti i costi e adesso non c’è più. Alice mi aveva parlato dei suoi grossi problemi con Simone, da tempo mi diceva che era diventato possessivo, la controllava sempre in modo ossessivo e la stalkerizzava telefonandole più volte al giorno, nonostante fosse in servizio in polizia. Forse aveva paura di perderla, ma per mia nipote la situazione era diventata insostenibile e mi diceva: Zio, questo non è amore. Anche la figlia più grande se ne era accorta e gliel'aveva detto al padre: se fai così mamma ti lascia". Per questo, si è chiesto, "vista la tragedia, come mai nessuno a Ragusa sia accorto di qualcosa di strano. I colleghi non lo vedevano che stava male, il suo disagio che avvertivano sia la moglie che le figlie?". Intanto, proseguono ancora le indagini per cercare di ricostruire la dinamica di quanto avvenuto.

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