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Omicidio Antonella Lettieri, sotto il corpo trovato un portachiavi come quello dell’arrestato

“Chi l’ha visto?” rende noto che un portachiavi con il simbolo di un’associazione di caccia è stato trovato sotto il corpo di Antonella Lettieri, la donna uccisa nella sua casa di Cirò Marina l’8 marzo. Secondo gli inquirenti apparterrebbe a Salvatore Fuscaldo, il 50enne accusato dell’omicidio.
A cura di Susanna Picone
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La trasmissione televisiva di Rai3 “Chi l'ha visto?” ha reso noto, tramite un comunicato, che “un portachiavi con il simbolo di un'associazione di caccia è stato trovato dai carabinieri sotto il corpo di Antonella Lettieri”. Si tratta della quarantaduenne di Cirò Marina, nel crotonese, uccisa a casa sua la sera dell'8 marzo. “Al portachiavi – fa sapere la redazione del programma televisivo – è attaccata un'unica chiave, che apre il portone principale dell'abitazione di Antonella. Secondo gli inquirenti il portachiavi, che non è stato riconosciuto dai parenti e dagli amici della vittima, apparterrebbe a Salvatore Fuscaldo, il cinquantenne accusato dell'omicidio della donna che, sul parabrezza della propria Alfa 156, ha un adesivo con la stessa effige”.

Il brutale omicidio di Antonella Lettieri l'8 marzo

Antonella Lettieri è stata uccisa in modo brutale e selvaggio. A trovare il suo corpo la mattina del 9 marzo è stato il cognato, preoccupato perché la donna non si era presentata al lavoro. L'assassino le ha inferto prima un colpo fortissimo alla testa, con un oggetto pesante e appuntito, poi si è accanito con una dozzina di fendenti inferti con un'arma da taglio e una ventina di colpi al capo e al viso. Per il delitto nei giorni scorsi è stato fermato per omicidio pluriaggravato un vicino di casa della vittima, appunto Salvatore Fuscaldo. L'uomo ha subito un tentativo di linciaggio quando è stato portato fuori dalla caserma dove ha sede la locale compagnia dell'arma. Durante l'interrogatorio, l'uomo ha risposto alle domande del giudice negando di aver ucciso Antonella.

Trovato sangue della vittima nell'auto del vicino di casa arrestato

Riguardo alla prova che lo incastrerebbe, la macchia di sangue repertata dai Ris sul sedile posteriore della sua Alfa 156, Fuscaldo ha spiegato che lasciava sempre l'auto aperta perché aveva il telecomando rotto e che la vittima aveva imparato a guidare proprio sulla sua vettura, quindi potrebbe aver lasciato quella traccia di sangue in epoca molto anteriore al delitto.

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