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Omicidio Alessandro Mathas, Rasero condannato a 26 anni per la morte del bimbo

Confermata in Appello-bis la sentenza di I grado. Si conclude così la drammatica storia della morte del bimbo di otto mesi, ucciso in un residence di Nervi (Genova), al termine di una serata a a base di cocaina e alcol, alla quale aveva preso anche la madre del piccolo.
A cura di Biagio Chiariello
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 La Corte d'assise d'appello di Milano ha condannato a 26 anni di carcere Giovanni Antonio Rasero, l'agente marittimo ritenuto responsabile della morte del piccolo Alessandro Mathas, il bimbo di 8 mesi assassinato nella notte tra il 15 e il 16 marzo 2010 in un residence di Nervi (Genova), al termine di una serata a base di cocaina e alcol cui aveva preso parte anche la madre del piccolo, Katerina Mathas. La sentenza arriva a quasi quattro anni da quella della Corte d'Appello di Genova che lo aveva assolto, ribaltando così il verdetto del processo di primo grado del 2012, quando era stato condannato a 26 anni di carcere. Il procuratore generale Maria Vulpio aveva chiesto l'ergastolo.

La reazione di Rasero

“Sono sereno e ho la coscienza posto, se necessario andrò fino a Strasburgo per far valere la mia innocenza", ha commentato Rasero dopo la lettura della sentenza di condanna. Ma fuori dal tribunale, l’uomo ha assicurato di voler arrivare fino alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, pur di dimostrare la sua innocenza. "Con questo ho affrontato quattro processi mentre lei (ossia Katerina Mathas, assolta dall'accusa di omicidio in concorso e condannata in via definitiva a 4 anni per abbandono di minore aggravata dalla morte del piccolo) dopo mezzo processo è già uscita. Allora ha ragione Berlusconi quando dice che i giudici fanno quello che vogliono" ha detto. Rasero  dovrà anche pagare una provvisionale di 15mila euro per ciascuno delle due parti civili, i nonni materni. In precedenza aveva ribadito la sua innocenza, raccontando la sua versione dei fatti e affermando: "Sono padre anch'io. Non avrei mai assunto cocaina davanti a un bambino e non avrei potuto mai fargli del male", aveva detto. Ma i giudici non gli hanno creduto”.

Il caso dell'omicidio di Alessandro Mathas

Nel corso del processo la madre di Alessandro e Giovanni Rasero si era accusati a vicenda del delitto. I pm hanno subito creduto alla versione donna e rinviato a giudizio il broker con l'accusa di omicidio. Katerina aveva raccontato di essere uscita dall’hotel per comprare altra cocaina e di essere rimasta da sola in compagnia del bambino poco più di un minuto. La sua versione è stata poi confermata da una telecamera a di videosorveglianza e da uno spacciatore genovese. Dal morso sul piede del bimbo, inoltre, è stato estratto il dna che è risultato essere quello di Rasero. Un testimone ha riferito inoltre di aver visto l’uomo recarsi in bagno con il piccolo una settimana prima dell'omicidio. Poco dopo ha udito dei colpi sul muro, come se lo avesse sbattuto contro. La donna riferì poi agli inquirenti che al suo ritorno il piccolo era sul divano del residence, prima che prendesse sonno e si addormentasse. Solo al mattino dopo il bimbo fu portato al Gaslini, ma ormai era troppo tardi.

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