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Nuoto, indagato per doping Filippo Magnini

Indagato anche Michele Santucci, a cui la Procura contesta solo il favoreggiamento. All’ex compagno di Federica Pellegrini, invece, viene contestato l’uso o il tentato uso di sostanze dopanti e favoreggiamento relativamente all’inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini.
A cura di Vito Lamorte
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Problemi con l'antidoping per due nuotatori azzurri: si tratta di Filippo Magnini e Michele Santucci, indagati dalla Procura di Nado Italia sulla base degli atti dell'inchiesta della Procura della Repubblica di Pesaro nei confronti del medico nutrizionista Guido Porcellini. Un atto dovuto dalla procura della Nado Italia dopo che i due nuotatori erano finiti nell'inchiesta sul presunto commercio di anabolizzanti e sostanze contraffatte provenienti dalla Cina.

La procura antidoping del CONI avrebbe contestato al nuotatore marchigiano la violazione degli art.2.2 (uso o tentato uso di sostanze dopanti) e dell'art. 2.9 (favoreggiamento) del codice Wada mentre a Santucci viene contestato solo il secondo capo di imputazione. Sia Magnini che Santucci verranno ascoltati dalla procura Nado nei prossimi giorni.

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Chi sono Magnini e Santucci

I nuotatori azzurri sono noti per le loro imprese nelle varie competizioni internazionali: Filippo Magnini è stato due volte campione del mondo e ha vinto complessivamente 17 ori europei, mentre Michele Santucci è stato bronzo ai mondiali e oro ai mondiali e agli europei giovanili.

Magnini e il doping dalla Cina: estraneo ai fatti

Già lo scorso giugno il nuotatore pesarese era finito in un altro polverone per le sostanze dopanti provenienti dalla Cina: Filippo Magnini è stato intercettato e pedinato dagli inquirenti, ma secondo quanto hanno potuto accertare i Nas non aveva ricevuto né utilizzato la sostanza, e la sua posizione era stata archiviata. Il commento dell'ex iridato del 100 sl fu di soddisfazione: "Sono sereno, anzi sono contento". Nell'avviso di chiusura delle indagini si leggeva che la pralmorelina era "procurata per l'atleta Magnini, ma i flaconi erano stati ritirati da "persona non identificata" e la procura di Pesaro aveva precisato che "alcuni prodotti sequestrati sono stati offerti a Magnini, in base alle evidenze di indagine, ma non risulta l'assunzione".

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