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Norvegia, in mare spunta beluga con strana imbracatura: “Usata come arma dai russi”

Lo strano incontro tra pescatori norvegesi e un esemplare di beluga è avvenuto nei giorni scorsi al largo del piccolo villaggio norvegese di Inga. L’imbracatura portava la scritta “Equipaggiamento di San Pietroburgo”. Per gli esperti potrebbe essere un animale addestrato dai militari russi al trasporto di armi o altri strumenti bellici.
A cura di Antonio Palma
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"Stavamo calando le reti in mare quando abbiamo visto una balena nuotare tra le barche, aveva un atteggiamento insolito: cercava le navi, era abituata agli esseri umani. È venuta da noi, e mentre si avvicinava, abbiamo visto che aveva una sorta di imbracatura", così alcuni pescatori norvegesi hanno raccontato ai media locali lo strano incontro avvenuto nei giorni scorsi al largo del piccolo villaggio norvegese di Inga dove erano impegnati con le loro imbarcazioni da pesca. A detta dei pescatori, il cetaceo sembrava voler entrare in contatto con loro e andava avanti e indietro cercando di tirare cinghie e corde dai lati delle barche. Lo strano comportamento dell'animale, un esemplare di beluga, e quella strana imbracatura hanno subito insospettito i pescatori che hanno deciso di filmare la scena e segnalare la situazione alle autorità.

I sospetti che si sono fatti ancora più pesanti quando i pescatori hanno rimosso l'imbracatura dalla balena e hanno letto sopra: "Equipaggiamento di San Pietroburgo". La prima ipotesi è stata quella di un marchingegno usato per fini scientifici dagli studiosi di cetacei ma visto che nessun centro di ricerca si è fatto avanti per reclamare la strana imbracatura, si è fatta strada molto rapidamente la seconda ipotesi: quella di un animale addestrato dai militari russi al trasporto di armi o altri strumenti bellici.

Come hanno spiegato alcuni esperti al Guardian, la balena potrebbe far parte di un programma che usa i mammiferi come forza speciale o come arma nelle acque polari. In particolare si pensa che l'animale possa essere stato addestrato nel centro della marina russa a Murmansk. "Sappiamo che in Russia hanno avuto balene domestiche in cattività e anche che alcune di queste sono state rilasciate. E ora  cercano spesso le barche" ha spiegato Audun Rikardsen, professore del dipartimento di biologia marina e artica dell’Università Artica della Norvegia. Del resto nella Russia sovietica degli anni '80 vi erano diversi programmi per l'addestramento dei delfini a scopi militari e una inchiesta giornalistica di pochi anni fa ha rivelato che la marina russa stava addestrando nuovamente balene beluga, foche e delfini per scopi militari nelle acque polari.

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