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Nell’attesa del nuovo romanzo, SEM ripubblica il catalogo di David Leavitt

SEM ripubblica il catalogo di David Leavitt, il grande scrittore americano enfant prodige della letteratura anni Ottanta. Dopo “Il matematico indiano” in libreria arrivano “Eguali amori” e “Un luogo dove non sono mai stato”. Per il 2019 è atteso il nuovo romanzo dello scrittore californiano dal titolo “Il decoro”.
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Tra i percorsi dei grandi scrittori americani è possibile tracciare (dando per scontato di doversi far largo nella foresta muniti di una solida accetta e con una dose super di arbitrarietà) due grandi linee. Quella che identifica gli scrittori cresciuti insieme ai loro lettori (è il caso, a mio avviso, di autori molto diversi tra loro come Bret Easton EllisPhilip Roth), che sin dagli albori della loro carriera sono stati degli ottimi romanzieri, ma che hanno visto crescere il loro bagaglio negli anni, in parallelo a quello dei loro ammiratori, fino a raggiungere l'apice della loro parabola con uno o più libri (nel caso di Philip Roth è abbastanza semplice identificare in "Pastorale americana" questo passaggio).

L'altra grande linea è – anche in questo caso mettendo insieme stili e racconti molto distanti tra loro e del tutto arbitrariamente – quella rappresentata dagli scrittori che sbrigativamente potremmo definire già "grandi da giovani" (o che hanno raggiunto il loro apice letterario meno che trentenni) e che hanno dovuto attendere la piena maturità anche dei loro lettori per essere inseriti nel novero di coloro che hanno tentato la via del grande romanzo americano. David Leavitt, a mio avviso, appartiene a questa seconda categoria di autore contemporaneo. Come probabilmente sarà per Ben Lerner, per fare un esempio di autore "esploso" nei Duemila.

Per questa ragione appare ancor più meritoria l'opera di ripubblicazione in corso dei libri dello scrittore classe 1961, nato a Pittsburgh e cresciuto in California, che un bel po' di anni fa scelse l'Italia come patria d'adozione, da parte di SEM. Dopo la ripubblicazione de "Il matematico indiano" nello scorso gennaio, continua infatti il repêchage italiano del catalogo di David Leavitt con "Eguali amori" e "Un luogo dove non sono mai stato", in attesa che nel 2019 arrivi il nuovo romanzo dello scrittore statunitense che dovrebbe intitolarsi "Il decoro". Ripubblicarne il catalogo, infatti, contribuisce a rafforzare e a comprendere meglio la sua opera, storicizzandola, facendo emergere le sue qualità, senza dover necessariamente fare la tara ai toni enfatici del marketing e degli strilli critici, come quell'etichetta di "enfant prodige della letteratura" che pure a Leavitt in passato ha portato tanta fortuna.

In particolare è con "Eguali amori" – che Leavitt pubblicò nel 1989 a soli 28 anni, quando era già uno scrittore centrale della nuova narrativa americana anni Ottanta, grazie al fulminante esordio di "Ballo di famiglia" – che l'autore innamorato dell'Italia riuscì a mettere a punto uno straordinario ritratto della famiglia americana "non tipo". Fulcro del racconto era la malattia della mamma, Louise, sposata con l'infelice Nat e madre di due figli omosessuali, Danny e April, una cantante di successo nella sua nicchia di "musica per donne". Rileggendo questo romanzo un bel po' di anni dopo la prima volta, ciò che emerge con forza da quest'affresco realistico e crudele della famiglia, è la convinzione che Leavitt sia un grande scrittore, troppo spesso in passato etichettato con la vaga e semplicistica etichetta di autore che ha trattato temi difficili come l'omosessualità.

Non perché ciò non sia vero (lo stesso Leavitt, d'altronde, dichiarò di aver scritto storie che avrebbe voluto leggere da adolescente ma che non riusciva a trovare in libreria) ma perché a distanza di sicurezza da quel rutilante, pericoloso e straordinario decennio rappresentato dagli anni Ottanta, riusciamo oggi a coglierne gli spigoli più oscuri della sua scrittura, scavando a fondo oltre usi e tendenze, arrivando così al nocciolo di una società americana sempre sull'orlo dell'abisso. La crisi di una famiglia è sempre la crisi di un Paese, sembra dirci Leavitt attraverso tutta la sua opera. Eppure, senza il tempo trascorso fin qui, probabilmente noi lettori non saremmo mai riusciti a comprendere questo punto fino in fondo. E raggiungere anche noi la maturità di uno scrittore che oggi ha 57 anni e che, da quando era poco più che ventenne, ci stava già aspettando lì.

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Scrittore, sceneggiatore, giornalista. Nato a Napoli nel 1979. Il suo ultimo romanzo è "Le creature" (Rizzoli). Collabora con diverse riviste e quotidiani, è redattore della trasmissione Zazà su Rai Radio 3.
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