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‘Ndrangheta e sanità, 24 arresti in Calabria: c’è anche l’ex parlamentare Galati

I militari della Guardia di finanza di Catanzaro questa mattina hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla locale Procura antimafia nei confronti di altrettante persone ritenute a vario titolo parte di un sodalizio affaristico-criminale. Tra gli arrestai figurano anche l’ex parlamentare Pino Galati, un ex consigliere comunale di Lamezia Terme e tre dirigenti dell’Asp di Catanzaro.
A cura di Antonio Palma
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Con una operazione scattata alle prime luci dell'alba di lunedì, i militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catanzaro questa mattina hanno eseguito 24 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla locale Procura antimafia nei confronti di altrettante persone ritenute a vario titolo parte di un sodalizio affaristico-criminale che tra le altre cose avrebbe favorito i clan di ‘ndrangheta locale negli affari economici. Si tratta della conclusione dell'operazione "Quinta bolgia" condotta dal Procuratore Nicola Gratteri e dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e partita da approfondimenti su ramificazioni e affari del clan Iannazzo-Daponte-Cannizzaro. L'inchiesta, avviata per fare luce sugli affari criminali delle ndrine locali, si è allargata fino a toccare settori economici all'apparenza leciti e ha coinvolto anche uomini politici locali e nazionali.

Tra i 24 arrestati dalle Fiamme Gialle, tra cui 12 sono finiti in carcere e 12 ai domiciliari, figurano infatti elementi di spicco della politica calabrese e dirigenti pubblici. Destinatari delle ordinanze ad esempio anche l'ex deputato di centrodestra Pino Galati, finito ai domiciliari, un ex consigliere comunale di Lamezia Terme e tre dirigenti dell'Asp di Catanzaro tra cui un ex direttore generale. I magistrati della Dda di Catanzaro infatti avrebbero messo nel mirino gli intrecci tra politica, sanità e criminalità organizzata. Nell'ambito della stessa operazione odierna, i finanzieri hanno eseguito anche il sequestro di beni per un valore di dieci milioni di euro.

Galati, che in Parlamento e nel corso delle varie legislature dal 2006 in poi è passato tra varie formazioni di centrodestra, nell'ultima tornata elettorale per un soffio ha mancato il seggio in Senato sotto la bandiera di "Noi con l'Italia". Era rimasto già coinvolto in un’altra inchiesta sulla ‘ndrangheta coordinata dalla Dda di Reggio Calabria ma in quel caso la richiesta di arresto per l'accusa di corruzione aggravata dalle modalità mafiose fu respinta dal gip. La posizione di Galati, a conclusione dell’inchiesta, fu poi archiviata dal Gup.

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