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Napolitano: “Attivare la grazia per Vincenzo Di Sarno”. Il detenuto chiede l’eutanasia

Vincenzo Di Sarno è malato di tumore alle ossa, in stadio terminale. Ha perso oltre 60 chili e ha più volte chiesto di essere scarcerato per potersi curare. Ora, però, dice: “Voglio morire”.
A cura di Davide Falcioni
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Giorgio Napolitano interviene sul caso di Vincenzo Di Sarno, detenuto malato terminale recluso nel carcere napoletano di Poggioreale. Il Capo dello Stato chiede di "attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell'esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute". Vincenzo Di Sarno ha un cancro al midollo osseo e altri 16 mesi di condanna da scontare per omicidio. Quando entrò in cella, 5 anni fa, pesava 115 chili: ne ha persi 60 e già alla fine di settembre, durante una visita, aveva chiesto al Presidente della Repubblica di potersi curare all'estero. Il giovane infatti ha bisogno di assistenza continua: per questo nel mese di ottobre aveva formalizzato la richiesta di grazia, mentre ieri la madre ha reso nota una lettera a Napolitano nella quale il figlio chiede di poter morire grazie all'eutanasia.

Appreso dell'intervento di Napolitano, la madre ha commentato: "Ringrazio il presidente Napolitano, spero non sia troppo tardi per Vincenzo e che ora si faccia presto perché non può attendere. Ho visto Vincenzo l'ultima volta venerdì. E' arrivato al colloquio strisciando, è ridotto a un vegetale. Non c'è più tempo da perdere, siamo già in ritardo". Le condizioni di salute del 35enne sono dunque gravissime: "E' arrivato a pesare quasi 50 chili – sottolinea la madre -. Quanto ancora deve aspettare che decidano sulla istanza di scarcerazione. Non mangia più, si sta consumando giorno dopo giorno, è al collasso. Doveva andare in ospedale già un mese fa, ora non vorrei che fosse tardi".

L'intervento di Napolitano lascia aperta qualche speranza: "E' già qualcosa rispetto al silenzio che è calato sulla nostra vicenda – sottolinea la signora Cacace – e mi fa piacere che il presidente si sia interessato, ma la situazione sta precipitando. Bisogna fare presto. In carcere non curano la sua patologia; il suo stato di salute è incompatibile – ha concluso – con la condizione carceraria sin dal primo giorno ma il tribunale del Riesame ha sempre rigettato la nostra istanza di scarcerazione".

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