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Voragine al Rione Sanità, tensioni con gli sfollati per l’accesso alle case

Tensioni questa mattina a Vicoletto San Marco a Miradois, dove venerdì sera si è aperta una voragine di 30 metri in un giardino privato, per gli sfollati che chiedevano di poter riprendere le proprie cose negli appartamenti sgomberati, quando si è diffusa la notizia che la magistratura aveva sequestrato lo stabile. I residenti infatti avevano appuntamento alle 2 per poter accedere agli appartamenti assieme ai vigili del fuoco.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Tensioni questa mattina a Vicoletto San Marco a Miradois, dove venerdì sera si è aperta una voragine di 30 metri in un giardino privato, per gli sfollati che chiedevano di poter riprendere le proprie cose negli appartamenti sgomberati, quando si è diffusa la notizia che la magistratura aveva sequestrato lo stabile. I residenti infatti avevano appuntamento alle 2 per poter accedere agli appartamenti assieme ai vigili del fuoco e hanno temuto che l'ingresso fosse negato. Alla fine si è riusciti ad organizzare il sopralluogo dei vigili. Ma resta la preoccupazione degli inquilini sui tempi di rientro nelle proprie abitazioni, che potrebbero allungarsi se le indagini statiche dovessero evidenziare lesioni anche nel palazzo.

Impossibile dire oggi quando le famiglie sfollate a causa della voragine che si è aperta nella notte tra venerdì e sabato al Rione Sanità potranno rientrare nelle loro abitazioni. L'area è infatti posta sotto sequestro dalla Procura. Intanto fin dalle prime ore dalla segnalazione dei vigili del fuoco, l'amministrazione comunale ha impegnato tutti i servizi per effettuare i rilievi necessari. Proseguono tutte le verifiche da parte dei servizi tecnici del Comune di Napoli con tutte le difficoltà del caso perché lavorare a ridosso di una voragine con un diametro di circa 30 metri non è semplice. Sul posto, fin da subito, si sono recati i tecnici del servizio idrogeologico, della protezione civile, del ciclo integrato delle acque di Abc per verificare la tenuta dei condotti, il servizio sicurezza abitativa. Contemporaneamente il Comune ha avviato i contatti con gli amministratori dei condomini e l'invio delle diffide perché si tratta di edilizia privata e dunque dovranno fare delle verifiche di staticità degli edifici. Per fornire assistenza alle famiglie, già dalle prime ore, sul posto sono giunti anche gli assistenti sociali. La maggior parte delle famiglie sfollate ha trovato sistemazione presso familiari o amici mentre soltanto un nucleo è ospitata in una struttura proposta dal Comune.

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