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Vomero, rimosse le “cascette civiche” anti sosta selvaggia: bocciate dalla Municipalità

L’ambientalista Procaccin: “Una provocazione, ma ha funzionato”. La presidente della Municipalità: “Comprendiamo lo spirito, ma non previste dalle norme”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Rimosse le “cascette civiche” con i fiori anti sosta selvaggia in via Belvedere al Vomero. Un’iniziativa dell’avvocato ambientalista Fabio Procaccin, per contrastare il parcheggio indiscriminato nel quartiere collinare. Le cassette, che erano montate sui paletti a bordo marciapiedi rendendo impossibile di fatto parcheggiare l’auto in divieto, sono state smontate nella giornata di ieri, dopo una segnalazione in Municipalità. “Si trattava di una provocazione”, ha poi spiegato in un post su Facebook il legale, che ha provveduto a rimuoverle. La Polizia Locale ha poi verificato che le cassette fossero state effettivamente rimosse.

La Municipalità: “Non previste dalle norme”

Anche se le cassette, per il periodo in cui sono state montate hanno effettivamente dissuaso dalla sosta illegale nella zona, ovviamente non sono previste dal Codice della Strada, e, soprattutto di notte, non essendo segnalate da elementi catarifrangenti, potevano risultare d’intralcio alla circolazione. “Pur comprendendo l’azione provocatoria – spiega a Fanpage.it Clementina Cozzolino, presidente della V Municipalità Vomero-Arenella – quelle cassette non potevano restare, perché in contrasto con la normativa. Ma inviteremo l’avvocato Procaccin, che rappresenta anche un comitato, per studiare assieme proposte legali per risolvere il problema della sosta selvaggia”.

“C’è la necessità di ripristinare la legalità nella Municipalità – prosegue Cozzolino – Non si può parcheggiare sul posto per disabili, coprire gli scivoli o lasciare i veicoli in sosta in seconda e terza fila. Valuteremo le proposte legali per migliorare la vivibilità del quartiere nella massima sicurezza. Non escludendo le strisce blu, dove ci sia spazio sufficiente. La prossima settimana saranno istituite le commissioni consiliari e inizieremo a lavorare su questi temi”.

Procaccin: “Era una provocazione, le abbiamo rimosse”

“Era una provocazione – ha spiegato poi Procaccin- In obbedienza all’istituzione locale, le cascette sono state tolte. Ho voluto dimostrare che alcuni problemi di viabilità possono essere risolti anche con metodologie semplici ed a basso costo. Ho voluto che si accendesse un faro su questo posto dimenticato e che i pubblici amministratori locali iniziassero a prendersene cura. Adesso tocca a loro: voi che ne avete il potere e il dovere, venite qui a dipanare questo eterno ingorgo, a ripristinare la legalità ed a restituirci quella salubrità dell’aria e della vita, venite a fare meglio quello che hanno fatto una manciata di cassette della frutta per un paio di settimane”.

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