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“Volevano la collanina”, cognato del boss Frizziero gambizzato in strada a Chiaia

Ferito con un proiettile alla gamba cognato del boss Frizziero della Torretta: avrebbe reagito a una rapina tra le strade di Chiaia, nel centro di Napoli.
A cura di Nico Falco
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Lo avrebbero fermato in strada a Chiaia, nel centro di Napoli, e avrebbero tentato di strappargli la collanina, ma alla sua reazione i rapinatori avrebbero esploso un colpo di pistola, ferendolo a una gamba. È quello che ha raccontato alle forze dell'ordine Massimo Laviano, 50enne sorvegliato speciale e ritenuto vicino al clan Frizziero della Torretta, cognato del boss Fausto Frizziero. Sulla sua versione sono in corso indagini, affidate ai carabinieri.

Il ferimento, stando al racconto del 50enne, sarebbe avvenuto nella tarda serata di ieri, 2 novembre, in via Arco Mirelli, la stradina che dalla Riviera di Chiaia sale verso il corso Vittorio Emanuele II. I rapinatori avrebbero esploso un colpo solo, centrando Laviano al polpaccio destro, e si sarebbero dileguati.

L'uomo si è quindi recato con mezzi propri al Pronto Soccorso dell'ospedale dei Pellegrini, dove è stato medicato e dimesso con prognosi di 14 giorni, e dove è stato ascoltato dai carabinieri della Compagnia Centro, intervenuti in seguito alla segnalazione inviata dai sanitari.

Si indaga sulla vita privata del ferito

Per le indagini, pur tenendo conto dell'ipotesi della rapina sfociata nel sangue, i militari stanno scandagliando la vita privata del 50enne e soprattutto i suoi precedenti: nel gennaio 2019, anche allora sottoposto alla sorveglianza speciale, era finito in manette perché durante un controllo nella sua abitazione i poliziotti del commissariato San Ferdinando avevano trovato una pistola calibro 7.65 di fabbricazione jugoslava con colpo in canna, completa di caricatore con otto cartucce.

Per gli inquirenti il suo ritorno in carcere aveva causato uno scossone negli equilibri criminali della zona, portando a nuovi contrasti tra i clan storici e gruppi di emergenti: in quel contesto si collocherebbero la bomba carta fatta esplodere il 28 gennaio 2019 in vico San Guido, a pochi passi dall'abitazione di Laviano, e il 31 gennaio erano stati esplosi tre colpi di pistola in vico Santa Maria della Neve, parallela di via Arco Mirelli.

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