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Vittima di usura, costretto a cedere il bar, si suicida: arrestato il suo aguzzino

In manette Gennaro Ferrara, 51 anni, ritenuto affiliato al clan Bisogno di Cava de’ Tirreni, nella provincia di Salerno. Ferrara aveva concesso un prestito a tassi usurai al proprietario di un bar che, non potendo più restituire la somma, era stato costretto a cedergli l’attività, finendo poi per suicidarsi nel luglio del 2015.
A cura di Valerio Papadia
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A causa dei suoi prestiti con tassi di interessa da usura, ha costretto un imprenditore di Cava de' Tirreni, nella provincia di Salerno, ormai vessato dai debiti, a cedergli l'attività, motivo per il quale l'uomo si è tolto la vita il 28 luglio del 2015: in manette è finito Gennaro Ferrara, 51 anni, ritenuto affiliato al clan Bisogno di Cava de' Tirreni e già pregiudicato per associazione per delinquere di stampo camorristico. Ferrara è stato arrestato questa mattina dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Salerno su disposizione della locale Direzione distrettuale antimafia: deve rispondere di estorsione aggravata dal metodo mafioso, intestazione fittizia di beni, erogazione di finanziamenti non autorizzata e trasferimento fraudolento di beni e di valori.

Le indagini di carabinieri e magistrati sono partite nel 2019, quando la famiglia di Ferrara ha acquisito un bar in via XXV Luglio a Cava, con annesso un distributore di carburante: a quel punto i militari hanno scoperto che il precedente proprietario dell'attività si era suicidato nel luglio del 2015. Le indagini hanno rivelato che l'imprenditore deceduto aveva ottenuto un prestito a condizioni usuraie da Ferrara, che si era poi trasformata in una estorsione vera e propria: la proprietà del locale era passata al 51enne, al quale spettava l'80% degli utili, mentre i rischi d'impresa e i debiti restavano a carica dell'imprenditore.

Successivamente, l'imprenditore e Ferrara avevano sottoscritto una scrittura privata con la quale il bar passava a quest'ultimo, in cambio del versamento di 250 euro al mese, che sarebbe cessato alla morte di uno dei due sottoscriventi; pochi mesi dopo, l'imprenditore si è tolto la vita. Contestualmente all'arresto di Ferrara, i carabinieri hanno sequestrato alla famiglia 90.50o euro.

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