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Vietato fare il bagno su una spiaggia di Agropoli da via San Marco al Porto, Arpac: “Il mare è inquinato”

Vietato fare il bagno ad Agropoli da via San Marco angolo via Montessori fino alla radice del molo sottoflutto del porto. Oggi nuovi controlli Arpac.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Mare inquinato su una delle spiagge di Agropoli, rinomata località balneare della costa del Cilento, in provincia di Salerno. Sforati i limiti di legge per l'inquinamento, come rilevato dai tecnici dell'Arpac, l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente della Campania. Il Comune ha preso atto delle risultanze delle analisi ed emanato un'apposita ordinanza con il divieto di balneazione, "fino a nuova comunicazione da parte dell'Arpac, nelle aree marino costiere – nel tratto “da via San Marco angolo via Montessori” fino alla “radice del molo sottoflutto" del porto".

Il Comune ha chiesto nuovi controlli: oggi nuovi campionamenti Arpac

Si tratta di uno sforamento temporaneo, che potrebbe essere stato causato anche dal maltempo degli scorsi giorni. I prelievi sono stati eseguiti negli scorsi giorni. Oggi, i tecnici di Arpa Mare sono tornati su richiesta del Comune, a quanto apprende Fanpage.it da fonti Arpac, e sono stati effettuati nuovi controlli, per i quali si attendono gli esiti analitici. Se dovesse essere accertato il rientro nei parametri, come si auspica, il Comune ritirerà quanto prima l'ordinanza.

Nel dispositivo si legge che: "Con note del 20 giugno 2025, l'Arpac ha comunicato che il giudizio risultante dall'applicazione dei criteri di cui all'art. 4 del D. M. 30.03.2010 attuativo del d. lgs 116/08 e dai risultati delle analisi effettuate su campione prelevato nelle acque balneazione del litorale del Comune di Agropoli (ID: IT015065002003 – IT IT015065002002), avente coordinate geografiche di seguito riportate è sfavorevole e pertanto la balneazione e da vietarsi nel tratto "da via S. Marco angolo via Montessori (14,999897 – 40,35979) fino alla “radice del molo di sottoflutto" del porto (14,98452 – 40,35133)".

La legge prevede, infatti, che le aree marino costiere classificate come idonee alla balneazione possono essere interdette qualora nel corso della stagione balneare 2025 si verifichi una situazione inaspettata che ha, o potrebbe verosimilmente avere, un impatto negativo sulla qualità delle acque di balneazione o sulla salute dei bagnanti, a seguito di segnalazione dell'ARPAC sulla scorta del monitoraggio da effettuarsi nel corso della stagione balneare 2025.

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