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Via lo “Sgarrupato” dal Parco Ventaglieri, il Comune revoca la concessione: “Gravi difformità d’uso”

Il Comune: “Attività totalmente difformi dal progetto, rivolte a bambini, invece che a ragazzi tra 16 e 35 anni, nessun cartello ad indicare la presenza di un centro giovanile comunale”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Attività totalmente difformi dal progetto, rivolte a bambini, invece che a ragazzi tra 16 e 35 anni, nessun cartello ad indicare la presenza di un centro giovanile del Comune di Napoli". Per questi motivi il Comune di Napoli ha revocato l'accordo per il Polo Giovanile del Parco Ventaglieri all'associazione “Lo Sgarrupato odv” e ai suoi partner. Il patto, siglato il 3 giugno del 2020, sarebbe scaduto l'anno prossimo, al termine dei tre anni, e sarebbe stato rinnovabile per altri tre.

A seguito di un'ispezione che si è tenuta a fine marzo, però, secondo il Comune sarebbero emerse delle irregolarità. I rapporti si sono ulteriormente deteriorati perché la visita dell'assessora alle Politiche Giovanili Chiara Marciani, è finita in lite e con una denuncia in Procura. Ieri, quindi, Palazzo San Giacomo ha firmato la disposizione dirigenziale 26 di revoca dell'accordo con l'associazione. Il Parco sarà affidato ad un'altra associazione.

L'ispezione di marzo e le irregolarità contestate

Risale al gennaio 2020 il bando pubblico per raccogliere progetti per la gestione, in compartecipazione con il Comune di Napoli, di alcuni Centri Giovanili comunali – istituiti nel 2017 – fra cui il “Polo Giovanile del Parco Ventaglieri”, che si trova nella II Municipalità di Montecalvario-Avvocata. Il 31 marzo 2022 si è svolto un sopralluogo del Comune al centro giovanile.

Ecco cosa è emerso nella relazione:

"Dal predetto sopralluogo e dalle dichiarazioni del Presidente dell’Associazione “Lo Sgarrupato Odv” – scrive il Comune di Napoli nell'atto di revoca – è emerso che le attività svolte dall’Associazione sono totalmente difformi rispetto alla proposta progettuale, posta alla base dell’affidamento in cogestione del Centro, ciò in violazione dell'art. 2 del citato Accordo di Collaborazione. Inoltre, è stato accertato che le predette attività non sono rivolte alla fascia generazionale dei giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni, così come previsto dal Regolamento della Rete dei Centri Giovanili, approvato con Delibera di C.C. n. 33 del 30 giugno 2017, bensì ai bambini. A ciò si aggiunga che all’ingresso della struttura non è presente alcun cartello o logo che indichi la presenza di un Centro Giovanile del Comune di Napoli".

Il Comune, poi, rileva anche che "l’immobile comunale viene utilizzato come sede legale dell'Associazione “Lo Sgarrupato Odv”, in violazione dell'art. 2 del predetto Accordo. Durante detto sopralluogo, sono stati manifestati comportamenti scorretti e offensivi da parte di un componente dell'OdV. L’accaduto è oggetto di separato accertamento da parte dell'Autorità Giudiziaria competente".

Respinta la difesa dell'associazione

Il 19 maggio, secondo quanto ricostruito negli atti, il Municipio ha avviato il procedimento amministrativo di revoca, concedendo una settimana di tempo al centro per eventuali controdeduzioni, che sono arrivate il 25 maggio. L'associazione ha replicato alle contestazioni, chiedendo la sospensione del procedimento di revoca o, in subordine, la sua archiviazione. Tuttavia, le motivazioni addotte dall'Associazione “Lo Sgarrupato OdV” a sostegno delle proprie difese sono state ritenute "prive di pregio e non meritevoli di accoglimento".

Secondo quanto ricostruito dal Comune, nel centro giovanile destinato ai ragazzi, le attività svolte "non sono rivolte alla fascia generazionale dei giovani di età compresa tra i 16 e i 35 anni, così come previsto dal Regolamento della Rete dei Centri Giovanili. Va anzi osservato come la stessa relazione fotografica, prodotta dall'Associazione in allegato alle memorie difensive, mostri in maniera inequivocabile che protagonisti delle attività proposte siano per lo più bambini".

Le attività svolte: "Doposcuola, tornei di calcetto e raccolta beni per l'Ucraina"

"L'evidente difformità delle attività svolte, rispetto a quelle previste, è stata conferma da parte dello stesso Presidente dell'Odv. Da quanto da questi dichiarato in sede di sopralluogo, si è infatti appreso dell'organizzazione di doposcuola, di tornei di calcetto destinati a bambini, nonché di una raccolta di beni e generi di prima necessità per il confezionamento di pacchi da destinare a soggetti e famiglie in difficoltà economiche, in particolare per l'emergenza Ucraina. Non può non rilevarsi come tali attività, per quanto meritevoli, siano del tutto avulse rispetto a quelle indicate nella proposta progettuale. In ogni caso le attività di cui al punto precedente non sono state comunicate né autorizzate dal Comune di Napoli".

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