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Vestiti falsi venduti per originali, sequestrati 5mila capi in un outlet di Casoria

I finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno sequestrato 5mila capi di abbigliamento in un outlet di Casoria: venivano venduti pantaloni di una famosa marca italiana e abiti di altre case di moda, tutti falsi ma di ottima fattura, spacciati per originali. Il rappresentante legale della società, un 41enne, è stato denunciato per ricettazione e contraffazione.
A cura di Nico Falco
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Sessanta euro, invece di duecento. Uno sconto di quasi il 70%, ma con un prezzo finale ancora abbastanza alto da non insospettire il cliente, che credeva di comprare un abito originale anche se magari di una vecchia collezione. Invece quei pantaloni, seppur di ottima fattura, non erano altro che falsi: prodotti chissà dove (ma da mani sicuramente esperte), con sopra stampato il marchio di una delle case più importanti del Made in Italy e vendute sia in negozio sia online. Lo hanno scoperto i finanzieri del Gruppo Pronto Impiego, che hanno sequestrato ben 5mila capi di abbigliamento contraffatti in un outlet di Casoria e denunciato il titolare per contraffazione e ricettazione.

Al negozio, molto noto nel comune alle porte di Napoli, i Baschi Verdi sono arrivati con una intensa attività investigativa sul territorio. Per avere la certezza si sono confusi tra i clienti, hanno chiesto di vedere da vicino quei pantaloni esposti in vetrina e hanno scattato qualche foto che poi hanno inviato a un perito della casa di moda. E la risposta è stata netta: ottima fattura, quasi indistinguibili dagli originali, ma indubbiamente falsi. Così è scattata l'operazione: prima nel negozio, dove sono stati trovati alcuni capi contraffatti, poi in un deposito che i finanzieri hanno scoperto con controlli incrociati; nel secondo locale sono saltate fuori le scorte: quasi 5mila tra jeans, etichette e materiale di confezionamento di varie marche famose.

Ora sono in corso indagini per scovare la fabbrica dove quei pantaloni sono stati prodotti e che potrebbe trovarsi nel Napoletano. Il giro di affari potrebbe essere molto più ampio, non limitato al negozio di Casoria: i finanzieri hanno accertato che il 41enne aveva venduto parecchi vestiti contraffatti anche online e al di fuori della Campania, in particolare nelle Marche, proprio la regione dove è nata l'azienda che produce i pantaloni che lui vendeva falsi.

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