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Vendevano auto di lusso a basso prezzo su Facebook ma era una truffa: intera famiglia arrestata

Si erano inventati finti annunci di vendita di automobili di lusso a basso costo per farsi pagare caparre e poi sparire. I finti annunci di vendita riconducevano ad una società di noleggio, totalmente estranea ai fatti. Proprio grazie alla sua denuncia sono partite le indagini, che hanno portato all’arresto di una intera famiglia di 4 persone.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Si erano inventati un sistema di vendita di automobili di lusso a basso costo su Facebook, ma poi intascata la caparra sparivano nel nulla. Un sistema che avrebbe permesso di intascare ben cinquantamila euro frutto delle varie truffe perpetuata via Facebook, con annunci fasulli che riconducevano ad una società di vendita automobili reale che, tuttavia, era all'oscuro di tutto.

A finire in manette stamane un'intera famiglia di Frignano, nel Casertano: stamattina i carabinieri li hanno raggiunti in osservanza di un'ordinanza di applicazione di custodia cautelare con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. Dei quattro arrestati, un 28enne è finito in carcere, mentre un 20enne e due donne di 50 e 32 anni sono state portate ai domiciliari. Le indagini erano partite dopo che il titolare di una concessionaria di auto aveva sporto denuncia dopo aver visto su Facebook offerte di vendita e noleggio di molto al di sotto dei prezzi ufficiali e per di più tutti riconducibili alla loro azienda, che però della vicenda non sapeva nulla.

Loro stessi si erano accorti del tutto quando numerosi "clienti" si erano rivolti a loro lamentando mancate consegne di veicoli dopo aver versato una caparra alla loro concessionaria: circostanza che ovviamente i titolari sapevano non fosse mai avvenuta. E così, una volta partite le indagini, i carabinieri sono risaliti prima ad un account Facebook fasullo e ad un numero di telefono attraverso il quale venivano condotte le trattative attraverso i finti annunci posti su internet. Sono stati 28 i casi accertati: le caparre venivano poi versate su carte ricaricate mentre poi, una volta incassate, si rendevano irreperibili. Alla fine i carabinieri sono riusciti a risalire ai quattro, appartenenti allo stesso nucleo familiare di Frignano, nel Casertano. E per loro questa mattina sono scattate le manette.

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