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Covid 19

Vaccino Covid, ai medici della Campania arriva la richiesta e qualcuno dice no. Scotti: “Fatelo tutti”

Inizia la raccolta di adesioni fra il personale medico per il vaccino Covid-19 in Campania. Ma qualcuno dice no. Silvestro Scotti, presidente dell’Ordine dei Medici di Napoli, a Fanpage.it: “Lancio un appello a tutti i colleghi a vaccinarsi contro il Coronavirus. È l’unico modo per uscire dall’incubo. Io ho già dato la mia disponibilità”.
Intervista a Dott. Silvestro Scotti
Medico di base e presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Da presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli lancio un appello a tutti i colleghi a vaccinarsi contro il Coronavirus. È l'unico modo per uscire dall'incubo. I medici hanno una doppia responsabilità: un segnale negativo da parte loro significherebbe dare un segnale di sfiducia alla popolazione che non avrebbe senso né scientifico né deontologico. Ma sono fiducioso. Storicamente i medici di famiglia hanno percentuali molto alte nelle campagne vaccinali, attorno al 73%. Sono sicuro che anche per il Covid sarà così". Non ha dubbi Silvestro Scotti, presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli, che a Fanpage.it dice: "Sono stato contattato oggi dal coordinatore della mia AFT (Aggregazione Funzionale Territoriale) e ho dato la mia disponibilità a fare la vaccinazione anti-Covid19".

Dopo l'invio del piano per la campagna di vaccinazione della Campania al ministero della Salute da parte dell'Unità di Crisi della Campania, infatti, le Asl hanno dato mandato alle AFT di contattare i medici per sondare la disponibilità a vaccinarsi contro il Coronavirus. Le prime richieste sono arrivate già ieri e stanno proseguendo anche oggi. E sono pochissimi i medici che hanno sollevato obiezioni. Proprio i medici, gli infermieri, assieme agli anziani ospiti delle case di riposo, rientrano nel primo scaglione di chi sarà sottoposto alla vaccinazione anti-Covid19 dal 15 gennaio prossimo in Campania con il vaccino Pfizer.

Presidente Scotti, lei si vaccinerà?

"Assolutamente sì, ho già dato la mia disponibilità. E pochi minuti fa mi è arrivata la richiesta del codice fiscale e della data di nascita per la pratica vaccinale. La stragrande maggioranza dei medici mi risulta sia entusiasta di questa possibilità, anche se c'è qualcuno che si è detto non disponibile".

Quanto è importante vaccinarsi contro il Covid?

Moltissimo. Abbiamo visto cosa è accaduto in Svezia dove si è scelta la strada dell'immunità di gregge attraverso i contagi, con una politica liberale. Oggi la Svezia chiede aiuto ad altri Paesi, perché le terapie intensive sono piene. È vero che il virus impatta di più sugli anziani ma abbiamo anche giovani che purtroppo sono deceduti e non sappiamo ancora quanto ci costerà, in termini di conseguenze sanitarie, la fase post virus. Non è chiaro quali possibili problemi di salute potranno avere in futuro i pazienti medio gravi che sono stati colpiti dal Coronavirus. La vaccinazione è l'unico modo per fermare questa storia".

Cosa dice a chi può aver dubbi sul vaccino anti-Covid?

Io ho visto i dati della sperimentazione e ritengo che un medico abbia il dovere di documentarsi e tutti i medici possono farlo. Ed è evidente dai dati che tra i due gruppi, quello trattato con placebo e l'altro con il vaccino anti-Covid, ad un certo punto la forbice dei contagi si divida completamene. Chi fa il vaccino non si contagia più. I dati di efficacia sul vaccino sono abbastanza evidenti. Per quanto riguarda i dati di sicurezza, i vaccini sono stati testati. Nella nostra società ci affidiamo alla scienza e ai soggetti regolatori. Gli inglesi l'hanno attivato, gli Usa hanno dato l'autorizzazione e tra poco la daranno anche l'Ema e l'Aifa. O crediamo in questo o cade tutto il sistema. Ma io sono fiducioso: storicamente i medici di famiglia sono quelli che tra gli operatori sanitari si vaccinano di più. La medicina generale viaggia intorno al 73% contro un'area medica con percentuali molto basse.

Come saranno distribuiti i vaccini?

Tutto avverrà a livello centralizzato. Il vaccino Pfizer deve essere mantenuto a meno 80 gradi e si può conservare in contenitori da mille dosi per 5 giorni. Prima della somministrazione viene riportato a temperatura ambiente.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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