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Usuraio si fa pagare anche l’assicurazione auto, arrestato. Il figlio sparò a poliziotto a Fuorigrotta

Arrestato usuraio a Fuorigrotta: avrebbe avuto 45mila euro al fronte di un prestito di 2mila. È il padre di Raffaele Rende, che ferì gravemente un poliziotto.
A cura di Nico Falco
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Avrebbe prestato ad un broker assicurativo di Fuorigrotta duemila euro, facendosi restituire la somma con rate da duecento euro al mese. I pagamenti, però, sarebbero andati avanti per oltre otto anni, e la vittima sarebbe stata anche costretta a pagare le polizze assicurative delle sue automobili, finendo col versare circa 45mila euro.

Storia ricostruita dagli agenti del commissariato Bagnoli della Polizia di Stato, che lo scorso 14 febbraio hanno stretto le manette ai polsi di Salvatore Rende, 56enne del quartiere Fuorigrotta, con precedenti specifici e per droga, non affiliato alla camorra ma ritenuto nell'orbita del clan Iadonisi del Rione Lauro. L'uomo è stato arrestato in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura di Napoli.

La vittima, che avrebbe ottenuto il denaro intorno al 2015, sarebbe stata costretta a pagare fino al dicembre 2022, anche con minacce e aggressioni; tra le rate mensili e il costo delle polizze auto avrebbe pagato circa 4mila euro all'anno, senza tuttavia mai estinguere il prestito iniziale.

Il figlio dell'usuraio sparò a poliziotto a Fuorigrotta

Salvatore Rende è il padre di Raffaele, "Lello", il giovane che il 24 settembre 2015 ferì il poliziotto Nicola Barbato davanti alla stazione della cumana di Fuorigrotta durante una operazione antiracket: l'agente, in servizio presso la Squadra Mobile, era in borghese con un collega, in appostamento per cogliere in flagrante gli estorsori che stavano taglieggiando un negozio di giocattoli di recente apertura. Rende si infilò nella loro automobile, sul sedile posteriore, e sparò. Disse di averlo fatto perché, notata la pistola, credeva fossero affiliati a un clan rivale.

Barbato venne ferito gravemente ed è rimasto paralizzato. Rende, arrestato dopo tre giorni di caccia all'uomo, è stato condannato nel 2016 a 14 anni di reclusione (il pubblico ministero ne aveva chiesti 16) per la tentata estorsione e per le lesioni; il complice, bloccato al momento della sparatoria, è stato invece condannato a 3 anni per tentata estorsione.

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