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Un supermercato al posto del ristorante incendiato: sequestrato complesso vista mare a Vico Equense

La Procura di Torre Annunziata ha sequestrato un complesso a Vico Equense (Napoli): per gli inquirenti è stata realizzata una lottizzazione abusiva con ampliamenti senza autorizzazione e cambi di destinazione.
A cura di Nico Falco
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Il complesso sequestrato a Vico Equense (Napoli)
Il complesso sequestrato a Vico Equense (Napoli)

Dal 2013, quando un incendio aveva distrutto la struttura, ci sono stati numerosi interventi: ampliamento, costruzione garage interrato, nuovi locali. Fino al cambio di destinazione, datato 2023: non più un ristorante, ma un supermercato. Una lottizzazione abusiva, secondo la Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro preventivo d'urgenza per un complesso vista mare da un milione e trecentomila euro a Vico Equense, in provincia di Napoli.

Il provvedimento, eseguito dalle fiamme gialle di Torre Annunziata, è stato disposto disposto dalla Procura di Torre Annunziata, nei confronti di tre persone indagate per lottizzazione abusiva, opere realizzate senza autorizzazione paesaggistica e falsità ideologica in atto pubblico. Il complesso immobiliare si trova al civico 3 di via Cristoforo Colombo. La struttura era un tempo sede del ristorante-pizzeria "Antica Pagliarella", successivamente "il Ritrovo degli Amici" (che da tempo prosegue l'attività in un altro stabile e non è coinvolto nell'accaduto).

Negli anni, ricostruisce la Procura, ci sono stati numerosi interventi edilizi in violazione alle normative urbanistiche e paesaggistiche. Opere che hanno radicalmente trasformato l'immobile e che, come documentato dalle indagini della Guardia di Finanza di Castellammare di Stabia col supporto di una consulenza tecnica, hanno generato un impatto ambientale rilevante e alterato l'assetto urbanistico dell'area.

"L'adozione del decreto di sequestro preventivo in via d'urgenza – spiegano ancora dalla Procura – si è resa necessaria per evitare che i reati venissero portati ad ulteriori e più gravi conseguenze attraverso l'ultimazione delle opere abusive, che erano ancora in corso".

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