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Treno della Cumana cade dai binari a Montesanto, panico e rabbia tra i passeggeri: “Nessun rimborso”

Caos e panico oggi pomeriggio sulla Cumana di Montesanto, dove un treno è uscito dai binari, per un problema agli scambi. I passeggeri sono stati fatti subito scendere. “Si è trattato di un piccolo svio per un problema agli scambi – spiegano da Eav – Non si registrano feriti”. Arrabbiati i viaggiatori: “Nessun rimborso”. Fit Cisl: “Non si può lavorare in queste condizioni”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Caos e panico oggi pomeriggio sulla Cumana di Montesanto, dove un treno è uscito dai binari, per un problema agli scambi. I passeggeri sono stati fatti subito scendere. “Si è trattato di un piccolo svio per un problema agli scambi – spiegano da Eav – Non si registrano feriti". Ma l'incidente ha creato grande caos e ritardi nelle corse. Arrabbiati anche i viaggiatori che erano in attesa del treno successivo all'interno della stazione: “Abbiamo aspettato circa tre quarti d'ora e nessuno ci ha avvisati. Alla fine non ci hanno nemmeno rimborsato il biglietto. Molti passeggeri sono usciti per prendere la metropolitana in direzione Fuorigrotta. Hanno dovuto pagare un nuovo biglietto, dopo tre quarti d'ora di attesa”.

A segnalare l'accaduto il sindacato Fit Cisl Trasporti Campania, con il segretario generale Alfonso Langella: “Dopo poche ore dall’annuncio di Eav dell’arrivo di 546 milioni del fondo complementare del PNRR, un treno cade dai binari a Montesanto. Ormai da anni non si fa niente per mantenere l’infrastruttura ferroviaria di Eav a passo con i tempi. Vecchie tecnologie e assenza di manutenzione costante crea oggi per l’80% la vera natura del fermo dei treni”.

“Questa volta – prosegue Langella – anziché il solito rientro a piedi lungo binari per i passeggeri, il treno è materialmente crollato sugli scambi per un guasto. L’accaduto oltre a bloccare la circolazione e i tanti viaggiatori in attesa di mobilità ha creato anche danno al lavoro del personale alla guida che si vedrà sicuramente, come ormai è prassi, impegnato a destreggiarsi tra rapporti e giustifiche varie”. “Non si può lavorare più così – conclude Langella – Adesso tocca veramente rimboccarsi le maniche e fare investimenti seri e reali”.

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