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Tre vittime nell’esplosione di Marcianise, il sindaco: “Morti inaccettabili nel 2025”

Il sindaco Trombetta: “Inaccettabile che in un’era così tecnologicamente avanzata una persona che va a lavorare debba correre il rischio di morire”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Antonio Trombetta, sindaco di Marcianise
Antonio Trombetta, sindaco di Marcianise

"Morti di questo tipo, nel 2025, sono cose che non si possono proprio accettare". Non usa mezzi termini il sindaco di Marcianise Antonio Trombetta, tra i primi ad arrivare nella zona industriale del comune casertano che si trova proprio a ridosso della zona nord di Napoli, dove è avvenuta l'esplosione costata la vita a tre persone, all'interno dell'azienda Ecopartenope. Non ci sono stati principi d'incendio né fiamme: pare che l'esplosione sia stata in realtà un grosso botto che ha provocato uno spostamento d'aria tale da uccidere le tre persone nelle sue immediate vicinanze.

"In questo momento rappresento una città affranta, una città che guarda sgomenta quello che è accaduto, perché quello che è accaduto noi riteniamo che sia inaccettabile", ha detto ancora Trombetta all'esterno dello stabilimento, dove si sono radunati anche i cronisti, a circa 50-60 metri dal luogo dell'esplosione. "Io credo che veramente sia una cosa che non si può accettare nel 2025, in un'epoca tecnologicamente così avanzata, che ci sia una morte per un'esplosione. Sono episodi che veramente non non non non si riesce più ad accettare". Trombetta ha poi spiegato che "oggi è capitato a Marcianise, ma capita in tutti i giorni in tutta Italia. Morti in continuazione, non è accettabile che una persona che va a lavorare debba correre il rischio di morire". E sulla dinamica, ha aggiunto: "da quello che mi dicono, da prendere ovviamente col beneficio del dubbio, erano in corso dei lavori sul tetto del silos, probabilmente ci sarà stata qualche scintilla, qualcosa, ed è scoppiato tutto. Quindi il coperchio del silos è proprio saltato via e ha portato con sé le persone che stavano là".

I danni dell’esplosione. Foto Antonio Musella / Fanpage.it
I danni dell’esplosione. Foto Antonio Musella / Fanpage.it
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