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Test di ingresso a Medicina, la Regione Campania vuole abolire il numero chiuso

Il presidente della Prima commissione spiega come questo sia un passo in avanti per tutelare il diritto allo studio.
A cura di Vincenzo Piccolo
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Arriva il primo si dalla commissione Campania Domani alla proposta del consiglio regionale per lo stop al numero chiuso alle facoltà di Medicina. A renderlo noto è l'onorevole Giuseppe Sommese che ha presieduto la commissione: «È stata approvata la proposta di legge finalizzata ad abolire, a decorrere dall'anno accademico 2024/2025, le disposizioni che disciplinano il regime di accesso programmato (il cosiddetto numero chiuso).

Il presidente della Prima commissione spiega come questo sia un passo in avanti per tutelare il diritto allo studio: «Diritto che va garantito soprattutto alle fasce meno abbienti. Inoltre, rendere libero l'accesso ai corsi universitari di area sanitaria consentirà di migliorare il funzionamento e l'efficienza del servizio sanitario nazionale con nuove risorse umane». Ora si attende il vaglio del Consiglio regionale.

Perché si è resa necessaria la proposta

Ad accompagnare la proposta di legge c'è anche una relazione, redatta dalla regione Campania nell'esercizio dell'art. 121 della Carta, che spiega il perché della richiesta di abolizione del test d'ingresso. Secondo il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca, che sui social si è speso molto per arrivare all'abolizione del quiz, ci sarebbero quesiti che nulla hanno a che fare con l’anatomia, la diagnostica, la farmacologia ecc.

Già dalla giornata ieri il tema è stato affrontato anche in Conferenza Stato-Regioni. La commissione Sanità presieduta dall’assessore dell’Emilia Romagna Raffaele Donini, ha avuto il testo della proposta e tra qualche settimana arriverà in assemblea, dove incontrerebbe il parere favorevole di altri due presidenti di regione Zaia e Bonaccini.

Cosa prevede il provvedimento

Il provvedimento prevede l’accesso libero a tutte le facoltà di aria sanitaria, tra cui anche veterinaria, dall’anno accademico 2024-25. Ma la proposta non si fermerebbe qui, il Mur entro la fine dell'anno prossimo dovrebbe sondare e, di conseguenza, rafforzare l'organico del sistema universitario attraverso un decreto apposito. Il tutto dovrà avere il via libera del Mef che dovrà inserirlo in manovra di bilancio. Per quanto riguarda le scuole di specializzazione l'approvazione del quadro è attesa entro il 31 dicembre 2026.

Il tutto arriva a poche ore dai fatti di ieri riguardanti la compravendita fra gli utenti dei gruppi telegram di quesiti già svolti. Il Tar del Lazio ha avviato un'inchiesta per fare luce sulla vicenda convocando i vertici di Cisia, il consorzio che si occupa della gestione dei test.

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