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Elezioni politiche 2022

Terremoto a Salerno, Alfonso Andria lascia il Pd: “Non è un partito ma una porta girevole”

Lettera al vetriolo di Alfonso Andria che riconsegna la tessera Pd: “Non sono più a mio agio, qui logiche padronali”
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Le candidature nei listini bloccati e nei collegi uninominali del Partito Democratico continuano a generare malumori in Campania, terra di "catapultati" alle elezioni politiche del 25 settembre. L'ultima in ordine di tempo è quella di Alfonso Andria, che ha riconsegnato la tessera al segretario provinciale del Pd Salerno Enzo Luciano.

Andria, già presidente di Provincia, senatore ed europarlamentare, accompagna la tessera con una lettera al vetriolo, ben più pesante delle motivazioni che, appena qualche giorno fa, hanno portato Federico Conte a rinunciare alla candidatura.

Scrive Andria che «da tempo non è più a suo agio» nel Pd. E spiega:

ln epoca più recente sul piano nazionale e soprattutto nel contesto locale salernitano, lo spirito fondativo è stato, a mio giudizio, svilito e poi tradito. Ho sostenuto le varie candidature PD dei vertici di Regione Campania, Provincia e Comune di Salerno, la stessa Tua a Segretario provinciale.

Pur avendo fatto militanza con passione e assiduità (peraltro negli ultimi 10 anni in assenza di qualsivoglia ruolo elettivo istituzionale o politico), da tempo non sono più a mio agio.

Il ripiegamento del partito a Salerno e nella sua vastissima provincia entro logiche padronali, il ricorso continuo a metodi assolutamente opposti ai princìpi ispiratori del PD pur di affermare un'egemonia, spesso basata sull'esercizio muscolare, di fatto ne mortificano la funzione e la natura, fino a contraddire la sua stessa denominazione.

Poi traccia la cronistoria delle ultime ore che hanno portato alle candidature salernitane, guidate da Piero De Luca:

 L'individuazione delle candidature alle imminenti elezioni per il rinnovo del Parlamento attraverso una riunione lampo della Direzione provinciale, la fase tuttora in corso dei ritocchi alla compilazione delle liste a livello nazionale — caratterizzata dalle vicende disinvolte delle ultime ore e perciò ancor più imbarazzanti — rendono l'idea non di un partito politico ma di un edificio dalle porte girevoli del quale servirsi a seconda delle convenienze. Per me basta così.

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