Sul presepe la Madonna senza velo in sostegno delle donne dell’Iran

Woman. Life. Freedom. Donna. Vita. Libertà. Sono queste le tre parole che, come fossero una sorta di Stella Cometa, campeggiano sul presepe allestito da don Vitaliano Della Sala nella sua parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Capocastello, a Mercogliano, nella provincia di Avellino. Anche quest'anno, il presepe allestito dal prete, molto vicino ai movimenti "no-global" – motivo per il quale, negli anni Novanta, fu sospeso e poi reintegrato – prende posizione e lancia un messaggio forte: quello di vicinanza alle donne dell'Iran, maltrattate e uccise.
La Madonna che compare sul presepe di don Vitaliano, infatti, è senza velo, il simbolo delle proteste delle donne iraniane, che si stanno ribellando scoprendosi il capo, appunto, contro il governo fondamentalista e le tante limitazioni alle libertà personali. "Non si chiama Maria ma Mahsa Amini, non è palestinese ma del Kurdistan iraniano, ed è stata ammazzata a 22 anni perché indossava male il velo; un assassinio di matrice religiosa fondamentalista e bigotta, da parte di persone che confondono la loro disumanità con la volontà di Dio" dice don Della Sala.
"La Madonna del nostro Presepe – prosegue il parroco di Mercogliano – non ha volto, perché ha quello di tutte le donne, le mamme, gli uomini, le bambine, i bambini, maltrattati, uccisi e calpestati nei loro diritti; è le donne dell’Afghanistan, dell’Africa, del Medioriente, del civile occidente con i troppi femminicidi; è tutti gli ultimi e i disperati della terra. Perciò questa Madonna infonde in noi tanta speranza. Una speranza che è anche una promessa, la grande promessa di Dio racchiusa nel Natale".