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Stesa a colpi di mitra nel Parco Verde di Caivano, trovati 26 bossoli

Stesa tra i palazzoni del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli: nella serata dell’8 luglio sono stati esplosi una trentina di colpi d’arma da fuoco, con pistole e mitra. Indagini in corso dei carabinieri, non ci sarebbero stati danni o feriti. Diverse le ipotesi: intimidazioni tra affiliati per il controllo della droga o dimostrazione di forza del clan.
A cura di Nico Falco
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Una intimidazione a un criminale emergente, forse un atto dimostrativo nella guerra per il controllo delle piazze di spaccio. O, questa l'ipotesi più inquietante, un messaggio a chi lì ci abita e col malaffare non ha nulla da spartire: nonostante le manette, gli arresti e le operazioni delle forze dell'ordine, quello resta ancora un territorio in mano alla camorra. Sono diverse le piste seguite per la stesa avvenuta ieri sera tra i palazzoni popolari del Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, dove sono stati esplosi numerosi colpi d'arma da fuoco apparentemente senza un obiettivo preciso.

L'ultima maxi operazione nel Parco Verde, ritenuto sotto l'influenza criminale del clan Sautto-Ciccarelli, risale al maggio scorso: i carabinieri avevano eseguito 51 misure cautelari nei confronti di capi e gregari, dalle indagini che avevano portato all'ordinanza era emerso che l'area era sotto il controllo capillare del gruppo criminale, che provvedeva anche alla pulizia delle strade al posto del Comune, e che i boss intascavano anche 130mila euro al mese dal traffico di droga.

L'allarme ieri è arrivato alla centrale operativa dei carabinieri intorno alle 21:30. Di sera, ma in un orario in cui è ancora possibile trovare gente per strada, quando il sole è tramontato da poco. Al telefono, un cittadino segnalava che nel Parco Verde erano tornati a sparare, e che aveva sentito diversi colpi in viale Tulipano, traversa senza uscita di viale Margherita su cui affacciano una serie di "casermoni" popolari. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Casoria e quelli del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna per i rilievi e l'avvio delle indagini.

A terra i militari hanno rinvenuto 26 bossoli, di diverso calibro, anche per arma lunga. Ovvero: per il raid non sono state usate soltanto le pistole, ma anche dei fucili, con tutta probabilità dei mitra o dei Kalashnikov. Al momento non risultano danni o feriti. I colpi sarebbero stati quindi esplosi verso l'alto, nella dinamica classica di una stesa. Indagini in corso per capire se nelle vicinanze abitino dei pregiudicati ai quali potrebbe essere destinata l'intimidazione.

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