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Sputa sui carabinieri gridando “Omicron”, arrestata a Sorrento vip cinese della “Bokhary controversy”

Una 46enne cinese è stata arrestata a Sorrento: dopo aver disturbato gli altri clienti dell’hotel, ha aggredito i carabinieri. La donna al centro di un caso nazionale ad Hong Kong nel 2010.
A cura di Nico Falco
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L'arresto Amina Mariam Bokhary nel 2010 ad Hong Kong (fonte YouTube)
L'arresto Amina Mariam Bokhary nel 2010 ad Hong Kong (fonte YouTube)

Se l'è presa prima con il personale dell'hotel, che le aveva chiesto di non fare troppo rumore, poi ha aggredito anche i carabinieri e gli ha sputato addosso gridando "omicron", come a intendere che fosse positiva e che potesse contagiarli. Protagonista Amina Mariam Bokhary, cittadina cinese di 46 anni, finita in manette a Sorrento; la donna, appartenente ad una ricca e molto influente famiglia di Hong Kong, fu anni fa al centro di un caso nazionale: una sua mancata condanna penale fu vista come un privilegio e scatenò un putiferio.

La 46enne era in vacanza in un hotel di lusso nel centro di Sorrento. Gli altri ospiti, però, si erano a più riprese lamentati dei rumori molesti che provenivano dalla sua suite. Il personale della struttura le ha chiesto quindi di rispettare il riposo, ma in tutta risposta lei li ha aggrediti. E lo stesso atteggiamento ha avuto nei confronti dei carabinieri dell'aliquota radiomobile di Sorrento, che oltre ai calci e agli schiaffi si sono anche visti sputare addosso al grido di "omicron". Finalmente bloccata, la 46enne è finita in manette ed è ora in attesa di giudizio.

La "Amina Bokhary Controversy" ad Hong Kong

Amina Mariam Bokhary appartiene ad una facoltosa e potente famiglia di Hong Kong. Nel 2010 è stata processata per un incidente: dopo uno scontro frontale con un autobus, aveva cercato di allontanarsi a bordo del suo veicolo e aveva aggredito gli agenti che avevano tentato di fermarla. Nonostante avesse commesso reati simili già in precedenza, nel 2001 e nel 2008, non aveva ricevuto una pena detentiva: era stata sottoposta alla libertà vigilata e le era stata sospesa la patente per un anno. Secondo il suo avvocato la donna soffrirebbe di disturbo bipolare.

All'epoca la sentenza ha provocato gravi disordini ad Hong Kong perché è stata vista come un privilegio per via della potenza della famiglia dell'allora 34enne: suo nonno, Daoud Bokhary, è stato il fondatore della Bokhary Securities, oggi una delle principali holding di servizi finanziari; suo padre, invece, era membro del consiglio dell'ex Borsa di Hong Kong; uno zio materno era stato presidente della holding Hong Kong Exchanges and Clearing. Lo zio e la moglie, infine, erano entrambi giudici al momento del processo.

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