“Spesa solidale” a Napoli: chi può mette, chi non può prende: l’iniziativa al centro storico
Contro il caro vita a Napoli arriva la "spesa solidale" per aiutare chi è in difficoltà. "Chi può mette, chi non può prende", è lo slogan di questa iniziativa di quartiere che nasce a Corso Amedeo di Savoia e nei vicoli adiacenti, a pochi passi da Capodimonte e dal Museo Archeologico Nazionale, e vede assieme i commercianti e la Parrocchia di Santa Maria del Soccorso, guidata da padre Marco. "Nessuno si deve sentire obbligato – spiegano – anzi, chi può mette, chi non può prende".
Come funziona la spesa solidale a Napoli
L'idea è semplice: si lascia una piccola offerta in una cassettina che si trova in negozio, dal salumiere, dal fruttivendolo, dal macellaio. Con i soldi raccolti, chi ha bisogno potrà fare la spesa direttamente nel negozio dove è stata fatta la donazione, acquistando generi di prima necessità, ma anche di altro tipo, come i giocattoli di Natale per i bimbi, per esempio. Basterà andare in Parrocchia e qui si sarà indirizzati verso il negozio specifico, a seconda delle proprie necessità.
"In passato – racconta Carlo Restaino, consigliere della III Municipalità a Fanpage.it – tante persone portavano spontaneamente beni di diverso tipo, anche giocattoli, in parrocchia. Bisognava però poi capire a chi potessero servire, stare attenti a che non scadessero. Quest'anno, viste le grandi difficoltà, soprattutto per l'aumento del costo della vita, abbiamo pensato di introdurre una novità. Lasciare un'offerta in negozio e creare poi una rete di aiuto. Così si raggiungono due obiettivi. Primo, si aiutano i commercianti del posto. Secondo, si aiutano le famiglie in difficoltà a comprare quello che effettivamente serve loro. Cosi i commercianti guadagnano, i prodotti restano freschi e le famiglie bisognose possono avere cibo fresco senza problemi".