“Sono un camorrista” e pretende di bere gratis: ancora movida violenta nel cuore di Napoli
Il classico "lei non sa chi sono io" o, per citare la versione napoletana della frase "tu non sai a chi appartengo". Questa, più o meno, la scena che deve essersi svolta in un bar di largo Girolamo Giusso, nel cuore del centro storico di Napoli, uno dei punti nevralgici della movida partenopea, dove un uomo è entrato, qualificandosi con un affiliato a un clan camorristico del posto, pretendendo per questo di bere gratis. Su richiesta della Centrale Operativa, sul posto sono arrivati gli agenti dell'Ufficio Prevenzione Generale della Questura partenopea, per la segnalazione dell'estorsione ai danni del locale da parte dell'avventore. Quando i poliziotti hanno rintracciato l'uomo e gli hanno chiesto di mostrare i documenti, lui non solo si è rifiutato, ma ha minacciato gli agenti e ha cominciato a colpire con dei calci l'auto di servizio. Con non poche difficoltà, l'uomo è stato bloccato e arrestato: si tratta di S.F., 33enne già noto alle forze dell'ordine, che è finito in manette con le accuse di estorsione aggravata dal metodo mafioso e resistenza a Pubblico Ufficiale; per il 33enne è scattata anche una denuncia per danneggiamento di beni della Pubblica Amministrazione.
Movida fuori controllo nel centro storico di Napoli
L'episodio di stanotte è soltanto l'ultima goccia in un mare di violenza che pervade il centro storico di Napoli: una movida che sembra ormai fuori controllo. Proprio in largo Giusso, la scorsa settimana, un ragazzino era stato violentemente pestato davanti a centinaia di persone. Nel fine settimana appena trascorso, poi, nel centro storico partenopeo due episodi di violenza: un ragazzo di 16 anni è stato accoltellato alla coscia in largo San Giovanni Maggiore, proprio a due passi da largo Giusso; un ragazzino di 14 anni è stato invece pestato all'esterno di un bar in zona Monteoliveto, a due passi da piazza del Gesù.