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Emergenza lavoro

Sogno di un concorso per spazzini di mezza estate a Napoli

Il concorso per spazzini a Napoli è una grande opportunità per rivedere un po’ di decoro in questa città. Ma fossi il sindaco io farei fare un giuramento ai neoassunti…
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L'ultimo spazzino che ho visto a Napoli è stato il Saverio interpretato da Sergio Solli nel film "Così parlò Bellavista" che ad un certo punto, scocciato dalle lamentele di una vecchietta nel vicolo, va via e sbotta: «Torno fra mezz'ora a passare la cera». Prima ancora c'era stato il netturbino Esposito Gennaro, protagonista della poesia " ‘A livella" di Totò. Ma quello era già defunto nella poesia, quindi non abile al lavoro.

Con giubilo apprendiamo che a breve il Comune di Napoli assumerà ben 500 operatori ecologici. Appena è stato comunicato del bando, il sito internet si è sciolto al sole dei clic compulsivi degli aspiranti netturbini. I requisiti saranno la patente di guida (per scooter o auto) e licenza media (almeno).

Occorrerebbe far prestare un giuramento agli spazzini napoletani, tipo quello di Ippocrate per i medici. Gli operatori ecologici a Napoli, merce più rara degli anestesisti rianimatori negli ospedali della Campania, sono infatti fondamentale elemento di qualcosa che va ricostruito totalmente: il decoro di una città degradata e mortificata dall'incuria.

Sia chiaro: non bastano 500 netturbini, non basterebbe nemmeno uno squadrone di marines americani. «La gente nasce sporca di costituzione, se nasce fetiente», come dice la vecchietta nel film di Luciano De Crescenzo. Dunque ‘o scupatore non potrà fare miracoli.

Ma è meglio mettere i patti in chiari e io personalmente lo farei prima dell'assunzione: promettete di non scocciarvi al secondo mese di lavoro? Promettete di non sparire inghiottiti dagli uffici e restare in strada ad assicurare lo spazzamento?

E ancora: promettete voi di non curarvi solo di Lungomare, Chiaia e Vomero ma pure delle periferie? E garantire che segnalerete alle autorità competenti i commercianti fetenti che sporcano la città di giorno e di notte?

Voi spazzini – questo gli direi – avete una missione. Napoli è in mano a voi. Ma che ne possiamo sapere: magari se i vigili urbani vedono che gli spazzini sono in strada tornano pure loro. E se i giardinieri vedono che ci sono vigili e spazzini si fanno rivedere pure loro. Per non parlare degli addetti alle fogne: magari, entro l'autunno, con calma, si fanno un'affacciata pure loro.

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Giornalista professionista, capo cronaca Napoli a Fanpage.it. Insegna Etica e deontologia del giornalismo alla LUMSA. Ha una newsletter dal titolo "Saluti da Napoli". È co-autore dei libri "Il Casalese" (Edizioni Cento Autori, 2011); "Novantadue" (Castelvecchi, 2012); "Le mani nella città" e "L'Invisibile" (Round Robin, 2013-2014). Ha vinto il Premio giornalistico Giancarlo Siani nel 2007 e i premi Paolo Giuntella e Marcello Torre nel 2012.
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