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Slot machine della camorra, a Maddaloni confische per 300mila euro a imprenditori vicini a clan

A Maddaloni, nel Casertano, a tre fratelli ritenuti vicini al clan Belforte di Marcianise sono stati confiscati beni per 300mila euro: sono Pasquale, Giuseppe e Davide Marciano. Avevano piazzato 127 slot machine nella maggior parte dei locali della zona, instaurando, secondo gli inquirenti, un regime di monopolio costruito su minacce ed estorsioni.
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Automobili, ditte individuali e beni strumentali – tra cui 127 slot machine – per un valore di 300mila euro: è quanto confiscato da Polizia di Stato e Guardia di Finanza di Caserta ai fratelli Pasquale, Giuseppe e Davide Marciano, di 47, 46 e 27 anni, su disposizione del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere. Noti imprenditori nel settore del gioco d'azzardo, la loro famiglia è ritenuta vicina al clan di camorra Belforte, attivo nella stessa provincia, nella zona di Marcianise. Pasquale e Giuseppe, i due maggiori, si trovano già in carcere dal 2018, per condotta mafiosa: per loro, è stata disposta anche una sorveglianza speciale, con l'obbligo di soggiorno nel comune di residenza.

Le slot della camorra in tutta Maddaloni

Nel comune di Maddaloni e nelle aree limitrofe gran parte delle attività commerciali avevano al loro interno le slot machine della famiglia criminale: un monopolio, ritengono gli inquirenti, conquistato dai Marciano a suon di minacce ed estorsioni, con dei prestanome ai vertici delle loro aziende come copertura. Per questi motivi, nel maggio del 2018, la Direzione distrettuale antimafia di Napoli aveva disposto il carcere come misura cautelare per Pasquale e Giuseppe Marciano. Le accuse erano di illecita concorrenza con minaccia e violenza, estorsione, intestazione fittizia di beni le accuse a loro carico, tutte aggravate dal metodo mafioso.

Un anno più tardi, il 18 aprile 2019, lo stesso tribunale sammaritano aveva ordinato un sequestro nei confronti della loro famiglia, dopo indagini patrimoniali condotte da Guardia di Finanza e Polizia. A questo, fa seguito l'ultimo provvedimento di confisca: tre decreti, uno per fratello, per assottigliare un patrimonio frutto dell'illegalità.

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