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Sindaco rimuove le bici davanti il Comune tagliando anche le catene: indagato per furto

Indagato il sindaco di Striano e due volontari della protezione civile: avevano rimosso, tagliando anche le catene, le biciclette parcheggiate davanti al Comune. Sono accusati di furto pluriaggravato: le bici erano di alcuni cittadini extracomunitari che le parcheggiavano per poi prendere la Circumvesuviana per andare a lavorare a Napoli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Furto pluriaggravato: è l'accusa rivolta al sindaco di Striano, Antonio Del Giudice, ed a due volontari della protezione civile. Secondo gli inquirenti, avrebbero "rubato" alcune biciclette ferme davanti alla sede del Comune. Una vicenda complessa quella ricostruita dalla Procura di Torre Annunziata: stando a quanto ricostruito, sindaco e volontari della protezione civile avrebbero portato via intenzionalmente e sapendo precisamente a chi appartenessero quelle biciclette. Ovvero, alcuni cittadini extracomunitari che le parcheggiavano, con tanto di catene, nei pressi del Comune per poi raggiungere la stazione della Circumvesuviana di Striano lì vicino, per raggiungere Napoli dove lavorano.

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Proprio uno dei proprietari di bicicletta aveva sporto denuncia: e dopo alcuni mesi di indagini gli inquirenti sono giunti a formulare l'accusa di furto aggravato per il sindaco e i due presunti "complici" del fatto. Sindaco che però ha rigettato tutte le accuse, definendole assurde: secondo il primo cittadino strianese, si sarebbe trattato di uno "spostamento" dovuto al fatto che ostruissero il passaggio, e che in alcun modo sapesse a chi appartenevano le biciclette. Secondo gli inquirenti, il sindaco Del Giudice stesso sarebbe sceso "armato" di una grossa tronchese con cui tagliare le catene che legavano le biciclette: proprio queste immagini erano anche finite anche sui social ed avevano generato anche un dibattito comunale. Le indagini hanno poi fatto emergere che una delle biciclette sarebbe stata recuperata proprio in casa del sindaco. Ora, con l'avviso di conclusione delle indagini, i tre avranno venti giorni per farsi o ascoltare dai magistrati o presentare le proprie memorie difensive.

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