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Sfregiate le mura della Villa romana di Lucullo a Napoli: disegnata una porta di calcio

Una porta da calcio dipinta con una bomboletta spray sulle mura dell’antica villa di Lucullo, sul Monte Echia a Napoli. “Azione scriteriata”, commenta Borrelli.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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La porta disegnata con lo spray sulle rovine dell'antica Villa di Lucullo. Foto / Fanpage.it
La porta disegnata con lo spray sulle rovine dell'antica Villa di Lucullo. Foto / Fanpage.it

Una porta da calcio disegnata con lo spray sulle mura di tufo dell'antica Villa romana di Lucullo, sul Monte Echia di Napoli. Uno sfregio al nucleo antico di Napoli, quello di origine greca dal quale poi nacque la Neapolis romana. Protagonista della vicenda un uomo che, per giocare a calcio, ha ben pensato di dipingere la porta sulle mura di tufo dell'antica villa romana. Una vicenda sulla quale è intervenuto nelle scorse ore anche il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, che ha parlato di "mancanza di cultura nella cittadinanza napoletana", che "spinge a queste azioni scriteriate, che vengono immediatamente insegnate ai figli che, così, non imparano il rispetto per l’arte e per i beni comuni, ma soltanto l’antico mestiere del vandalismo".

"Un gesto che denota ignoranza, poiché non ci si rende conto della valenza storica di quelle mura, davanti alle quali ogni giorno passano decine di turisti accompagnate dalle guide", ha aggiunto Eugenio Tremante, consigliere della Municipalità I afferente al Movimento Cinque Stelle, "Non credo sia stato un atto vandalico voluto ma il risultato non cambia, poiché la villa è stata deturpata". Ma i residenti in zona lamentano da anni problemi dovuti al degrado di un'area che, seppur di enorme valore storico e culturale, giace abbandonata a sé stessa: mancanza di illuminazione notturna, siringhe, sterpaglie e i lavori eterni ad un ascensore, quello del Monte Echia, che dovrebbe collegare l'area con Santa Lucia. L'area dell'antica villa romana di Lucullo, un enorme edificio che andava dall'attuale collina di Pizzofalcone all'isolotto di Megaride dove oggi sorge Castel dell'Ovo, spingendosi fino all'attuale zona del Maschio Angioino a ridosso di Piazza Municipio. E di cui sono sopravvissute poche rovine, tra cui le stesse mura diventate oggetto di vandalismo.

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