Campania zona bianca: i casi Covid calano, ma non abbastanza

Campania zona bianca: i dati da contagio Covid calano, ma non abbastanza. Dunque domani, giorno del settimanale monitoraggio dell'Istituto superiore di Sanità e ministero della Salute, è alta la possibilità che la nostra regione sia confermata in zona gialla ma che non scatti quella bianca, ovvero la classificazione che di fatto quasi azzera le prescrizioni anti-contagio e riapre tutto oltre che cancellare il coprifuoco notturno.
Questa settimana la Campania riscontra un nuovo corposo calo dell'incidenza (è -35%) ovvero del rapporto fra tamponi effettuati e positività accertata al virus Sars-CoV2. Non basta. Secondo il fisico Francesco Luchetta che su twitter analizza i dati ogni settimana fa parte delle regioni che «quasi sicuramente non avranno incidenza da zona bianca nemmeno questa settimana (passaggio di zona rimandato almeno al 21 giugno)».

Il criterio fondamentale per entrare in zona bianca è costituito da 3 monitoraggi consecutivi con meno di 50 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Solo in quella occasione scatterà il livello di restrizione minimo: in zona bianca non ci sono orari da coprifuoco, bar e ristoranti possono lavorare anche al chiuso senza limiti di orario.
I ricoveri Covid in Campania
Anche l'andamento con proiezione a 7 giorni degli infetti Covid in Campania, realizzato dall'Agenas, Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, è confortante perché ha una curva in netto ribasso. Occupazione di terapie intensive e reparti di degenza ordinaria sono al minimo: 13% per le terapie (il livello minimo di allarme è 30) e 20 per le degenze (il livello in questo ambito è 40%).
