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Sequestrata una montagna di letame, 500 tonnellate di escrementi sversati all’aria aperta nel Casertano

I carabinieri, l’Asl e l’Arpac hanno effettuato controlli mirati nel Casertano; denunciato il rappresentante di un grosso allevamento zootecnico.
A cura di Nico Falco
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Il cumulo di letame sequestrato dai carabinieri
Il cumulo di letame sequestrato dai carabinieri

Oltre 500 tonnellate, per 2.400 metri cubi. Praticamente una montagna di letame, creata con continui sversamenti su un terreno, senza alcuna protezione né trattamento. È quello che hanno scoperto i carabinieri in un fondo agricolo di Castello del Matese, in provincia di Caserta, nel corso di un servizio di controllo svolto insieme ai medici veterinari dell'Asl del Settore Equidi e Randagismo di Santa Maria Capua Vetere negli allevamenti zootecnici equini presenti a Castello del Matese e a San Gregorio Matese.

Nel corso dell'operazione, anche col supporto dei tecnici dell'Arpac Caserta, è stato ispezionato un grosso allevamento zootecnico della località Acqua di Santa Maria, nel comune di Castello del Matese. Lì è stato accertato che le acque reflue provenienti da una stalla e dai terreni limitrofi venivano sversate, tramite tubazioni di plastica, direttamente in un ruscello di acque montane sorgive immissario del Lago Matese; per accertare la provenienza delle acque è stata effettuata una prova idraulica con liquido tracciante ed è stato così appurato che proveniva dalla sala mungitura dell'allevamento.

A 500 metri di distanza dal corpo aziendale, inoltre, in un fondo agricolo riconducibile allo stesso allevamento, è stata trovata la montagna di letame, evidentemente creata da scarichi avvenuti nel corso degli anni: esposta agli ambienti atmosferici, aveva creato percolato che si era infiltrato nel terreno sottostante per il dilavamento creato da pioggia e neve. L'area oggetto del controllo è sottoposta a regime vincolistico in quanto ricade nel Parco Regionale del Matese e nel territorio del vincolo paesaggistico e Sito Rete Natura 2000.

I carabinieri hanno proceduto quindi al sequestro di iniziativa e hanno denunciato in stato di libertà il rappresentate legale della società che gestisce l'allevamento per i reati previsti dal Testo Unico Ambientale (decreto legislativo 152/2006), ovvero per scarico di acque reflue industriali non autorizzato in acque superficiali; mancato rispetto dei casi e delle procedure previste per l'utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento; smaltimento illecito di rifiuti speciali non pericolosi sul suolo.

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