
Si dice spesso che Napoli deve il grande afflusso di turisti mordi-e-fuggi anche alla sua capacità di non ‘ripulire' i visitatori d'ogni quattrino: qui all'ombra del Vesuvio con una cifra modesta si può fare colazione, pranzo e perfino cenare in un buon ristorante: il sogno del turista-medio, quello low cost, tanto per intenderci.
Quanto tutto ciò impatti sull'economia cittadina in bene e in male è altra questione. Parliamo da semplici consumatori: c'è una constatazione da fare. Elementare e suffragata dal classico scontrino. A Napoli si può ancora fare una buona colazione, seduti ad un tavolino in una delle principali piazze del centro storico, senza spendere una fortuna.
Com'è invece capitato a Roma, dove una nota giornalista ha pubblicato sui suoi social lo scontrino del cappuccino appena consumato in un noto bar in piazza del Popolo: 8 euro e 5 cent. Non solo: si è lamentata e ha ricevuto come risposta dal locale una frase non certo conciliante, del tipo «la prossima volta guardi il menù».

Napoli, piazza Bellini, cuore del centro storico partenopeo. Tenuta male, sporca e coi segni di una manutenzione inesistente. Ormai i baretti che costeggiavano la zona interna, affacciata alle storiche mura greche, quell'area chiusa alle auto negli anni Novanta, aprono tardi di mattina poiché preferiscono tirar notte e innaffiare la movida partenopea di calici di vino, shottini a 2 euro e spritz.
Qualche bar resiste e la mattina tira su la serranda presto. Due caffè e un cornetto crema amarena – lo testimonia lo scontrino – seduti al tavolino guardando la piazza, proprio all'angolo con Porta Nolana, 4 euro. La metà del super bar romano. Che sicuramente attrarrà tanti turisti (ma pochi residenti) e avrà un meraviglioso cappuccino da servire ai suoi clienti.

