Sciopero generale del 3 ottobre, Napoli in piazza: “Palestina Libera, Stop al Genocidio”

Già 35mila persone in piazza a Napoli per il sostegno al popolo palestinese: tantissimi gli studenti e i lavoratori che si sono uniti allo sciopero generale.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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I manifestanti entrati al Porto di Napoli. Foto Peppe Pace / Fanpage.it
I manifestanti entrati al Porto di Napoli. Foto Peppe Pace / Fanpage.it

Anche a Napoli in migliaia sono scesi in piazza a sostegno del popolo palestinese: nel giorno dello sciopero generale in tutta Italia, si sono moltiplicate le manifestazioni pro Palestina, che già da ieri sono spuntate autonomamente in tutte le città italiane, soprattutto appresa la notizia dell'abbordaggio, da parte dell'esercito israeliano, delle imbarcazioni della Global Sumud Flotilla nelle acque internazionali che portano a quelle palestinesi. In attesa di conoscere la sorte degli equipaggi, formati da diverse centinaia di persone provenienti da decine di paesi differenti (tra questi anche una trentina di italiani, compresi alcuni parlamentari e colleghi giornalisti, tra cui il reporter di Fanpage.it Saverio Tommasi), oggi tutta Italia scende in piazza per dire Stop al Genocidio e per chiedere una Palestina libera.

La manifestazione sul corso Umberto I. Foto Peppe Pace / Fanpage.it
La manifestazione sul corso Umberto I. Foto Peppe Pace / Fanpage.it

Il corteo partito da Piazza Mancini alle 9

Il corteo di Napoli è partito dalle 9 da piazza Mancini, per poi arrivare in piazza Nicola Amore dove si trova la fermata della metropolitana del Duomo, per poi spostarsi in direzione del Porto commerciale al grido di "Blocchiamo tutto". Al momento sono almeno 35mila le persone scese in strada, fanno sapere i sindacati, scesi in piazza anche per ricordare i tanti morti sul lavoro che quotidianamente avvengono da una parte all'altra della penisola. "Israele blocca illegalmente le barche degli attivisti in acque internazionali e noi blocchiamo le navi e la logistica di MSC. Lo avevamo annunciato e lo abbiamo fatto: non un chiodo esce dai porti se bloccano la flottiglia", fanno sapere i manifestanti. Tra questi, oltre ai sindacati di base, studenti delle scuole medie e superiori, collettivi universitari, insegnanti, ma anche i lavoratori della Jabil e di Softlab, alle prese con le rispettive vertenze sindacali. Tutti in piazza al fianco del popolo palestinese.

I manifestanti sfondano il cordone di polizia ed entrano nel porto di Napoli

Dopo circa un'ora, i manifestanti che erano rimasti fermi davanti al cordone delle forze dell'ordine che faceva da "scudo" al Varco Immacolatella di via Porto di Massa, sono riusciti a sfondarlo ed entrare nel porto vero e proprio. Non si registrano disordini, né cariche da parte degli agenti: i manifestanti, una volta forzato il blocco, si sono diretti in maniera ordinata verso la zona interna del porto commerciale di Napoli. Tante le bandiere della Palestina, assieme a quelle della Pace, che i manifestanti sventolano al grido di "Palestina Libera" e "Stop al Genocidio".

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