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L'omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

Preso a Fuorigrotta Elpidio D’Ambra, ricercato per l’omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

È stato preso a Fuorigrotta da carabinieri e polizia Elpidio D’Ambra, il 31enne sospettato dell’omicidio di Rosa Alfieri, uccisa ieri a Grumo Nevano (Napoli).
A cura di Nico Falco
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È stato preso Elpidio D'Ambra, il 31enne vicino di casa di Rosa Alfieri, la ragazza di 23 anni trovata morta ieri sera in una abitazione di Grumo Nevano, in provincia di Napoli. L'uomo, a quanto apprende Fanpage.it da fonti qualificate, è stato intercettato a Fuorigrotta, nel Pronto Soccorso nell'ospedale San Paolo; sarebbe stato riconosciuto dal personale della volante del commissariato di Bagnoli, che si trovava nella struttura per ritirare dei referti medici; all'arrivo degli agenti l'uomo si sarebbe rapidamente voltato per non essere visto, ma inutilmente. Sul posto sono prontamente intervenuti personale della Squadra Mobile della Questura di Napoli e dei carabinieri del Comando Provinciale e il 31enne è stato bloccato.

Dopo l'omicidio D'Ambra avrebbe lasciato velocemente via Risorgimento e, a piedi, avrebbe raggiunto la stazione di Frattamaggiore, dove è stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza, e da lì avrebbe raggiunto Napoli in treno. Avrebbe quindi trascorso la notte in strada e poi avrebbe raggiungo Fuorigrotta. Stasera avrebbe raggiunto l'ospedale San Paolo perché accusava un malore. Dopo essere stato rintracciato è stato trasportato in commissariato per l'interrogatorio davanti al pm di turno. Con tutta probabilità nelle prossime ore verrà emesso un decreto di fermo.

Rosa Alfieri trovata senza vita nella casa del vicino

Il corpo della giovane è stato rinvenuto ieri sera nella camera da letto della casa a piano terra di via Risorgimento dove da un paio di settimane viveva il 31enne; nella bocca aveva uno straccio, i vestiti erano in disordine. I sospetti si erano diretti verso il ragazzo, che ieri sera risultava irreperibile. Rosa viveva nello stesso stabile, al primo piano, con la famiglia. A trovare il cadavere sarebbe stato il padre. L'uomo, notando l'automobile parcheggiata nel cortile ma non vedendo la figlia, avrebbe chiesto anche al vicino se sapeva dove fosse; il 31enne avrebbe risposto di no. Soltanto un paio d'ore dopo il padre di Rosa avrebbe sfondato la porta a spallate, trovando il cadavere: avrebbe fatto irruzione perché, continuando a chiamare la figlia sul cellulare, avrebbe sentito il suono del telefono provenire dall'interno dell'abitazione.

La salma è stata trasferita nell'Istituto di Medicina legale dell'ospedale di Giugliano per gli accertamenti del caso; sul cadavere non sarebbero state rinvenute lesioni da arma da fuoco o da taglio, l'ipotesi dello strangolamento resta quella maggiormente accreditata; al momento non ci sono riscontri all'ipotesi della violenza sessuale. È possibile che la ragazza sia stata attirata nell'appartamento, di proprietà della sua famiglia, con una scusa o trascinata con la forza, e una volta dentro aggredita; sarebbe stata uccisa per essersi opposta alle avances del 31enne. Quando è stata aggredita Rosa avrebbe gridato, ma le sue urla sarebbero state confuse con quelle di un neonato che vive nelle vicinanze.

La tragedia ha fortemente scosso il comune del Napoletano dove la famiglia era molto conosciuta e dove il padre di Rosa lavora come imprenditore tessile. Da ieri sera c'è un viavai davanti all'edificio di via Risorgimento, amici e conoscenti hanno voluto mostrare con la propria presenza un segno di vicinanze e delle mamme hanno deposito fasci di fiori bianchi davanti al portone.

Rosa uccisa a Grumo Nevano, preso Elpidio D'Ambra

Nel corso delle indagini i carabinieri della Compagnia di Giugliano, intervenuti sul posto, hanno appreso che quell'appartamento al piano terra era occupato da una quindicina di giorni da D'Ambra, manovale separato dalla moglie, di recente tornato dalla Spagna, dove aveva vissuto per qualche anno, in particolare a Barcellona, e dove aveva scontato un paio d'anni di carcere per reati legati allo spaccio di stupefacenti. Il 31enne lo aveva preso in affitto dal padre di Rosa, imprenditore tessile, proprietario della palazzina. Il ragazzo, però, era irreperibile: secondo informazioni raccolte nella zona si era rapidamente allontanato dall'edificio.

Le ricerche sono andate avanti tutta la notte e nella giornata di oggi: i carabinieri hanno visitato le abitazioni del parenti di D'Ambra e hanno organizzato posti di blocco e di controllo tra le province di Napoli e Caserta, con servizi specifici lungo le principali vie di scorrimento, le stazioni dei treni e l'aeroporto. Fino a stasera, quando D'Ambra è stato visto al Pronto Soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a Napoli, e finalmente bloccato.

(articolo aggiornato il 2 febbraio alle 20:15)

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