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L'omicidio di Rosa Alfieri a Grumo Nevano

Rosa Alfieri strangolata dal vicino di casa, ergastolo ad Elpidio D’Ambra anche in appello

La Corte di Appello ha confermato l’ergastolo per il 31enne, reo confesso dell’omicidio della ragazza, uccisa nel 2021 a Grumo Nevano (Napoli).
A cura di Nico Falco
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É stata confermata la condanna all'ergastolo per Elpidio D'Ambra, il 31enne reo confesso dell'omicidio di Rosa Alfieri, la 23enne ritrovata senza vita nell'abitazione che il giovane aveva in affitto a Grumo Nevano, in provincia di Napoli. La sentenza è stata pronunciata dalla Corte di Assise d'Appello di Napoli (quarta sezione, presidente Loredana Acierno, giudice a latere Vincenzo Alabiso) e ricalca quella di primo grado, datata 12 aprile.

La 23enne venne uccisa il 1 febbraio 2022 nell'appartamento al pian terreno dove D'Ambra abitava da qualche tempo. Il 31enne si allontanò subito dopo: era preoccupato perché diversi familiari della ragazza, che abitano nello stesso edificio, non riuscendo a contattarla erano scesi in strada a cercarla. Il corpo venne trovato dal padre, Vincenzo Alfieri. Il 31enne era stato bloccato il giorno successivo a Fuorigrotta, nell'ospedale San Paolo: era stato riconosciuto anche grazie alle numerose sue fotografie che i familiari avevano diffuso sui social.

Il 31enne aveva poi confessato l'omicidio, asserendo di avere agito in preda agli effetti di crack e cocaina e guidato da voci che sentiva nella testa e che gli dicevano che lo avrebbero ammazzato se non avesse ucciso Rosa. Il ragazzo aveva spiegato di avere attirato la 23enne nell'abitazione con un pretesto, chiedendole di aiutarlo a leggere le bollette delle utenze, e di averla poi aggredita; aveva però sempre negato di avere tentato di abusare di lei sessualmente. Oggi la sentenza è stata emessa dopo una Camera di Consiglio durata alcune ore; presente in aula, tra gli altri, anche Vincenzo Alfieri.

Dopo l'arringa dell'avvocato Carmine Biasiello, che assiste il padre della vittima e che si è associato alla richiesta della Procura Generale, Elpidio D'Ambra ha ottenuto la facoltà di rilasciare delle dichiarazioni spontanee. Il giovane ha chiesto nuovamente perdono alla famiglia di Rosa: "Non stavo bene ero sotto l'effetto del crack e della cocaina. Dopo l'omicidio sono scappato perché nel condominio dove abitavo c'erano anche tanti familiari della povera Rosa e temevo che mi uccidessero".

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