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Ripulivano le banconote rubate dall’inchiostro blu per spenderle di nuovo: 5 arresti a Caserta

I cinque arrestati sono accusati di riciclaggio di banconote di provenienza delittuosa, dal momento che utilizzavano banconote precedentemente rubate da bancomat, portavalori o istituti di credito, ripulendole in alcuni casi dall’inchiostro blu che viene gettato su di esse dai sistemi anti-rapina per renderli inutilizzabili.
A cura di Valerio Papadia
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Cinque persone sono state arrestate a Caserta della Polizia Stradale e dagli uomini della locale Questura, su disposizione della Procura di Santa Maria Capua Vetere: sono accusati di riciclaggio di banconote di provenienza delittuosa; uno di loro, un 63enne, già arrestato nel 2018, è finito in carcere, per un 57enne sono scattati gli arresti domiciliari, mentre altri tre sono stati raggiunti dalla misure dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini hanno permesso agli inquirenti di scoprire che i cinque indagati erano in possesso di e utilizzavano banconote rubate dagli istituti di credito, dai bancomat e dai furgoni portavalori, banconote cosiddette "segnate", ovvero macchiate dell'inchiostro blu utilizzato dai sistemi anti-rapina per evitare che vengano riutilizzate.

I soldi spesi ai caselli autostradali automatici

Per riutilizzare le banconote, come hanno appurato i poliziotti, gli indagati utilizzavano prodotti chimici per ripulire nel vero senso della parola i soldi – anche se non completamente – dall'inchiostro blu con il quale erano stati macchiati. Per poter utilizzare le banconote e quindi spenderle, i cinque le utilizzavano esclusivamente alle casse automatiche dei caselli autostradali, le uniche che accettano tali banconote, passandoci più volte al giorno. Bastava infatti inserire una banconota da 50 euro "segnata" per pagare un pedaggio da 50 centesimi e ottenere così 49,50 euro "puliti".

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