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“Ripresa di nascosto mentre mi cambiavo in cabina”: il racconto di Benedetta a Fanpage.it

Il racconto di Benedetta a Fanpage.it: mentre era in una cabina a cambiarsi dopo una giornata al mare, qualcuno ha provato a riprenderla con il cellulare. “Rabbia e disgusto, voglio giustizia”.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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"Rabbia e disgusto". Queste le sensazioni provate da Benedetta, una giovane napoletana che nella giornata di ieri è stata vittima dell'ennesimo episodio di molestie ai danni di una donna. La giovane ha raccontato a Fanpage.it la vicenda che l'ha vista, suo malgrado, protagonista. Mentre era all'interno di una cabina su un lido di Baia, si è improvvisamente accorta che qualcuno, dall'altra cabina, aveva passato il cellulare nello spazio inferiore, provando a riprenderla. Contatta da Fanpage.it, la ragazza ha spiegato cosa è accaduto dopo la scoperta di quel cellulare che la stava riprendendo di nascosto.

La giovane si è accorta subito della presenza di quel cellulare, ma il responsabile è riuscito a riprenderlo e scappare prima che lei lo trovasse. La vicenda è accaduta quando "al momento di dover andare via mi sono recata in uno spogliatoio per cambiarmi. Mentre mi cambiavo, ho notato un telefono strisciare nella mia cabina che probabilmente stava filmando. Il tempo di realizzare l’accaduto e la persona nello spogliatoio accanto al mio era già sparita". Una vicenda che ricorda quella avvenuta alla Gaiola qualche anno fa, quando una ragazza in topless venne ripresa da un giovane che poi postò tutto in Rete.

C'erano stati episodi che, durante la giornata, ti avessero creato fastidio o imbarazzo?

No no, anzi. Io ero al mare col mio fidanzato e alcuni amici. Mai avrei immaginato una cosa del genere.

Cosa è accaduto dopo che sei uscita dalla cabina?

Ho ricevuto molto sostegno e supporto da parte di tutti i bagnanti; tutti hanno cercato di risalire al responsabile di quel gesto disgustoso ma è stato tutto vano.

Ti sei rivolta ai gestori del lido?

Sì, ho parlato con loro per sapere se ci fossero telecamere da poter visionare, però purtroppo non c’era nulla che potesse essermi utile a sbrogliare questa vicenda. E non ho denunciato alla forze dell’ordine, sinceramente perché non credevo di avere abbastanza elementi per poterlo fare, e poi ero ancora un po' scossa e alterata. In realtà mi ero impuntata anche a voler controllare ogni singolo telefono dei bagnanti presenti, visto che ho ben impresso il modello e il colore, e anche perché per accedere alla struttura occorre un particolare mezzo di trasporto, dunque era impossibile andare via. Ma mi è stato risposto che non era possibile.

Cosa hai provato quando hai realizzato il tutto?

Sinceramente, dopo la rabbia e il disgusto iniziale, mi sono sentita principalmente preoccupata per le donne che possono essere state riprese prima di me senza accorgersene, e di quelle che potrebbero esserne vittime in futuro. Il pensiero che un soggetto del genere possa filmare delle ragazzine o delle bambine mi fa rabbrividire.

Se potessi, cosa diresti a questa persona?

Se avessi la possibilità di trovarmi faccia a faccia col responsabile, non credo ci sarebbero parole. Faccio fatica a dare parola alla rabbia, alla frustrazione, alla preoccupazione. Vorrei solo che ci fosse giustizia.

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