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Rifiuti speciali portati illegalmente dalla Campania al Veneto: 12 persone arrestate

Un traffico illecito di rifiuti dal Sud al Nord: anche aziende campane coinvolte, 5 persone tra Napoli, Salerno e Avellino arrestate dai carabinieri. I rifiuti, principalmente plastica e rifiuti speciali, prendevano la via del Veneto grazie a intermediari tra gli imprenditori del Sud e quelli del Nord.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Tonnellate di rifiuti smaltite illegalmente nelle aziende del Veneto, molte delle quali provenienti da aziende della Campania. Sono 12 gli arresti eseguiti quest'oggi dall'Arma dei Carabinieri al termine di una lunga attività investigativa diretta dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia. Undici di questi sono stati portati in carcere, per uno solo invece sono scattati i domiciliari. Altri dieci invece, seppur indagati restano a piede libero. Tra gli arrestati, ci sono A. M. 51enne di Salerno residente a Serino (Avellino); S.C., napoletano di 64 anni residente a Casalnuovo; G.P. napoletano di 57 anni; A. M., 62enne di Cercola; P.C., napoletano di 52 anni.

L'operazione, denominata "Plastic Connection", ha permesso di ricostruire tutta la filiera del traffico illecito di rifiuti da Sud a Nord: come spiegato dai Carabinieri del Comando Provinciale di Belluno, che hanno svolto l'operazione questa mattina, a fare da tramite tra le aziende venete che si occupano di smaltimento rifiuti e quelle del meridione che invece dovevano smaltire tonnellate di rifiuti tra qui quelli in plastica e quelli considerati pericolosi. Tra queste, anche aziende sparse tra Napoli, Avellino e Salerno: a quel punto, stabilito il "collegamento", partivano i camion di rifiuti dalla Campania verso il Veneto.

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La quantità di rifiuti esportata era tale che, spiegano i carabinieri, si sarebbe potuta riempire l'intera piazza San Marco sotto uno strato di cinque metri di immondizia di vario tipo. Sono infatti 22mila le tonnellate di rifiuti smaltiti illecitamente: qualcosa come una colonna di TIR lunga sette chilometri. L'attività del "gruppo" consisteva nel far smaltire i rifiuti delle aziende campane, tra cui anche quelli speciali, immettendoli illecitamente nel ciclo produttivo delle aziende venete, oppure accantonandoli in luoghi di stoccaggio talvolta improvvisati ed attigui alle aziende stesse.

Al termine delle operazioni, oltre ai dodici arresti, sono state sequestrate tre aziende tra Novara, Vicenza e Treviso. Per una quarta, a Padova, non sono scattati i sigilli seppur colpita dalle indagini. Sequestrati invece beni immobili e mobili, nonché i conti correnti per una cifra pari ad un milione e mezzo di euro. Oltre al traffico illecito di rifiuti, infatti, agli indagati viene contestato anche il reato di emissione di fatture false, nonché la creazione di società "cartiere" per rimborsi iva fasulli, al fine anche di nascondere i profitti illegali provenienti dallo smaltimento illecito di rifiuti.

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