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Reti ed esplosivi per pescare illegalmente alla Gaiola: altri 5 denunciati dai carabinieri

Ancora episodi di pesca di frodo all’interno della Gaiola: stamattina denunciati altri cinque pescatori che, ognuno sulla propria barca alle prime luci dell’alba, aveva già allestito le reti per la pesca di contrabbando. Nei giorni scorsi altri controlli, e la scoperta di pescatori che utilizzavano perfino gli esplosivi, danneggiando seriamente l’ecosistema del parco.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Ancora episodi di pesca di "bracconaggio" all'interno del Parco Sommerso della Gaiola, con i carabinieri di Napoli costretti ad intervenire e denunciare cinque persone soltanto nella mattinata di oggi, martedì 6 luglio. Un reato, quello del bracconaggio che viene compiuto soprattutto nell'area della Gaiola, particolarmente grave visti i danni che causa all'interno dell'area protetta e visto anche che la pesca viene fatta in maniera particolarmente "violenta", con l'utilizzo di reti e perfino di esplosivi con tutte le conseguenze che queste possono causare ad un ecosistema che per la sua varietà e la sua bellezza è conosciuto fin dai tempi dei greci prima e dei romani poi.

In particolare, questa mattina i carabinieri ne hanno denunciati cinque: tutti pescatori che, ognuno sulla propria barca, stavano stendendo reti per la pesca di frodo nel Parco della Gaiola, nello specchio d'acqua antistante il canale di San Francesco. Si stavano muovendo alle prime luci dell'alba, pensando di non incontrare le forze dell'ordine che, invece, stavano monitorando proprio la zona, dopo i tanti controlli di questi giorni che avevano portato a diverse denunce. I cinque sono stati così denunciati per pesca di frodo, mentre le reti ed altre trappole sono state recuperate e smantellate dai carabinieri, per evitare che danneggiassero il Parco della Gaiola e la rispettiva fauna. Già nei giorni scorsi erano state denunciate diverse persone, alcune delle quali non avevano esitato a ricorrere perfino agli esplosivi (principalmente di notte) per pescare di frodo nelle acque della Gaiola, con danni per l'ecosistema immensi.

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