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Puzza nauseabonda tra Giugliano e Qualiano, dalla Prefettura app e droni per le segnalazioni

Un’App per segnalare le esalazioni nauseabonde dei rifiuti alle forze dell’ordine in tempo reale e controlli con i droni dei vigili del fuoco che sorvoleranno ex discariche e altri siti per rilevare eventuali fughe di gas o altre anomalie. Ecco le armi messe in campo dalla Prefettura di Napoli per contrastare la ripresa dell’emergenza rifiuti nella Terra dei Fuochi.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Un’App per segnalare le esalazioni nauseabonde dei rifiuti alle forze dell’ordine in tempo reale e controlli con i droni dei vigili del fuoco che sorvoleranno ex discariche e altri siti per rilevare eventuali fughe di gas o altre anomalie. Ecco le armi messe in campo dalla Prefettura di Napoli per contrastare la ripresa dell’emergenza rifiuti nella Terra dei Fuochi. Da giorni i cittadini del vasto territorio tra le province di Napoli e Caserta, che comprende comuni popolosi come Giugliano, Mugnano, Villaricca e Qualiano, ma anche Parete, nel Casertano, denunciano la presenza di miasmi insopportabili soprattutto di notte. Le famiglie sono costrette a vivere chiuse in casa, anche col caldo asfissiante estivo, per sfuggire al tanfo che brucia la gola. La Procura della Repubblica di Napoli Nord ha aperto un fascicolo e si indaga sull’origine di questo nuovo fenomeno.

Vertice in Prefettura

Ieri il vertice in Prefettura a Napoli, convocato su impulso del Prefetto di Napoli, Marco Valentini, presieduto dall’incaricato del Ministro dell'Interno per il contrasto dei roghi di rifiuti nella Regione Campania Filippo Romano, e con Stefania Rodà, dirigente dell'Area V. Si è fatto il punto della situazione sulle cause dei miasmi che nei giorni scorsi, soprattutto nelle ore notturne, hanno interessato l'area a nord del capoluogo.

Alla riunione hanno partecipato il Sindaco di Giugliano in Campania, Nicola Pirozzi, il Vicesindaco di Qualiano, Domenico Di Domenico, Dario Mirella per l'ARPAC, Gaetano Rinaldi per la Questura, il Capitano Andrea Coratza per il Comando Provinciale Carabinieri, il Tenente Colonnello Michele Doronzo per la Guardia di Finanza, l'Architetto Domenico Caputo per il Comando Provinciale dei vigili del fuoco.

Centraline dell'Arpac per i rilievi

Fermi restando gli accertamenti giudiziari in corso, ai quali stanno lavorando le forze di polizia sotto il coordinamento della Procura di Napoli Nord, nella riunione è stata esaminata la problematica connessa al fenomeno e l'individuazione delle cause, anche per i profili di sicurezza pubblica. In particolare, l'ARPAC ha riferito di aver avviato da tempo la realizzazione di un sistema di monitoraggio delle emissioni odorifere, in via di completamento, costituito da strumentazioni e procedure all'avanguardia per la misurazione della qualità dell'aria attraverso centraline di campionamento, alcune delle quali già installate ed operative. Sarà inoltre diffusa una app per la segnalazione sistematica e la geolocalizzazione dei miasmi con la partecipazione attiva della popolazione.

Droni sulle ex discariche

Il Comando dei vigili del fuoco, nell'immediatezza, procederà ad appositi sorvoli con i droni dotati di termocamere, al fine di verificare eventuali fughe di gas odorigeni dalle ex discariche e dai depositi di rifiuti presenti sul territorio. Resta alta, in ogni caso, l'attenzione delle Forze di polizia che è ai massimi livelli di vigilanza, con particolare riferimento alle infrastrutture e agli impianti che potenzialmente possono produrre i miasmi. Saranno tenuti ulteriori incontri di monitoraggio della situazione presso la Prefettura di Napoli.

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Indagine in Procura

“Sono stato in Procura – ha spiegato ieri il sindaco di Giugliano, Nicola Pirozzi – per definire un piano d’azione contro chi avvelena i nostri territori. Una riunione molto proficua per definire un piano d’azione comune contro coloro che continuano ad inquinare la nostra terra. L’amministrazione continuerà a svolgere la parte di competenza ma è evidente che c’è bisogno di una forte azione d’indagine ed eventuali provvedimenti che un sindaco, per legge, non può assumere”.

“Anche perché – aggiunge Pirozzi – i controlli agli impianti sono stati effettuati già ad agosto dalla Polizia municipale. E le autorizzazioni sono in regola. In sostanza, quegli impianti sono autorizzati a svolgere quelle attività. Quindi, in assenza di motivazioni legali, un sindaco non può disporre la chiusura di un impianto d’imperio e autorizzato a svolgere quell’attività. Ecco perché mi sono recato in Procura perché i magistrati hanno poteri di indagine e di intervento che un sindaco non ha. E qui servono le maniere forti per contrastare chi inquina il nostro territorio trincerato dietro la burocrazia”.

“Sul piano politico, invece, nessuno vuole giocare allo scaricabarile ma sarebbe ora che chi ha prodotto questa situazione con scelte nefaste e vergognose – conclude Pirozzi – se ne assumesse la responsabilità di fronte ai cittadini, chiedendo scusa ad un’intera comunità ed evitando di cavalcare le proteste e l’emergenza ambientale solo per scopi politici. È chiaro che da chi ha contribuito in maniera determinante all’emergenza ambientale che oggi viviamo, non possiamo accettare lezioni di nessun tipo”.

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