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Antonio Morione, ucciso da rapinatori a Boscoreale

Pistola in casa, arrestata a Boscoreale. Il marito coinvolto nell’omicidio del pescivendolo

I carabinieri hanno arrestato la moglie di Angelo Palumbo, in carcere per l’omicidio di Antonio Morione: aveva in casa una pistola clandestina.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Il marito era stato arrestato tre settimane fa, ritenuto coinvolto nell'omicidio di Antonio Morione, il pescivendolo ucciso due anni fa durante una rapina, oggi la stessa sorte è toccata a lei: i carabinieri del Nucleo Investigativo di Torre Annunziata hanno stretto le manette ai polsi della moglie di Angelo Palumbo, nella sua casa di Boscoreale (Napoli) hanno trovato un'arma clandestina.

Il ritrovamento durante le operazioni che, tra controlli e perquisizioni, i militari hanno svolto nei comuni dell'area vesuviana e che probabilmente sono collegate all'omicidio del 41enne, avvenuto il 23 dicembre 2021, l'antivigilia di Natale. Quella sera la pescheria gestita dall'uomo con la famiglia venne assaltata da una banda di rapinatori, uno di loro puntò la pistola contro la figlia minorenne del pescivendolo; l'uomo reagì e tranciò con un coltello lo pneumatico dell'automobile dei criminali, che durante la fuga aprirono il fuoco.

Una delle pallottole colpì Morione, che morì poco dopo durante il trasporto in ospedale; poco prima una rapina analoga era stata messa a segno nella pescheria del fratello del 41enne, che si trova nella stessa zona. Il 15 luglio scorso i carabinieri hanno arrestato due persone, ritenute responsabili in concorso in quell'omicidio, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Torre Annunziata su richiesta della locale Procura della Repubblica.

Ad uno degli indagati il provvedimento era stato notificato nella casa circondariale di Secondigliano, dove si trovava già detenuto per altra causa, mentre Palumbo era stato arrestato a Gallipoli, in provincia di Lecce, dove stava trascorrendo le vacanze. Secondo gli inquirenti i due avrebbero preso parte alla rapina insieme ad altri due indagati, tra i quali quello che viene ritenuto esecutore materiale, che sono a piede libero.

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