Piero De Luca sarà segretario Pd Campania. E Roberto Fico candidato alle Regionali con la benedizione dello “sceriffo”

La "quadra" è arrivata e come spesso accade in politica c'è una pillola amara da ingoiare. Tutti quelli che nel Partito Democratico della Campania avevano votato come leader nazionale Elly Schlein puntando ad un cambiamento dello status quo dovranno attendere almeno un altro lustro. Perché De Luca non lascia, anzi raddoppia. In campo ce n'è uno che ben conosciamo: classe 1949, da 10 anni presidente alla Regione Campania e tenutario delle chiavi di ogni stanza dei bottoni dell'Ente. Ora con lui ce n'è un altro, il parlamentare primogenito del più noto "sceriffo di Salerno" che a breve sarà segretario del Pd Campania da anni commissariato.
Il segretario regionale è una figura fondamentale: ha le chiavi della stanza in cui si decidono candidati e liste per le Elezioni in Campania di autunno 2025. Teoricamente un segretario si sceglie attraverso elezioni, ma in Campania non sarà così: De Luca junior sarà infatti l'unico candidato, nessuno si porrà dinanzi la sua incontenibile ascesa.
A questo si è arrivato oggi, durante l'incontro – a questo punto definiamolo pure decisivo – di fine agosto a Roma, fra segretaria Schlein e i componenti campani della segreteria nazionale, l'europarlamentare Sandro Ruotolo e il deputato Marco Sarracino. Sostanzialmente il discorso è questo: l'appoggio di Vincenzo De Luca è evidentemente ritenuto fondamentale per sbloccare la candidatura nel centrosinistra di Roberto Fico, napoletano, ex presidente della Camera, uno dei fondatori del Movimento Cinque Stelle, a presidente della Regione Campania. Ciò, nonostante i sondaggi diano in vantaggio il "campo largo" del centrosinistra a prescindere dal candidato. Ma Schlein ha deciso di non rischiare e soprattutto di non rompere con De Luca in Campania e quindi anche gli equilibri con la mozione di minoranza nel suo partito.
Chi mastica amaro: Ruotolo, Sarracino, Manfredi
Resta, dunque, la pillola amara. La devono ingoiare Ruotolo e Sarracino, due che nel corso degli ultimi anni, praticamente da soli, hanno attaccato De Luca. Si era ipotizzata una candidatura a segretario di Sandro Ruotolo contro De Luca jr. sostenuta da Sarracino, ipotesi poi rientrata nelle ultime ore a sostegno della scelta unitaria.
Con Ruotolo e Sarracino, a cascata, masticano amaro tutti i sostenitori della mozione Schlein in Campania, soprattutto a Napoli, dove c'è un nucleo di giovanissimi che dovrebbe a breve vedersi per capire il da farsi rispetto alla notizia. «Non è però giusto dire che la candidatura di Roberto Fico dipendeva dal veto di Marco e Sandro sulla segreteria Pd – spiega uno dei fedelissimi della mozione Schlein -. Proprio loro due sostengono da sempre Fico candidato del campo largo. C'è un problema, ma è nel Partito Democratico».
A quanto si apprende da "voci di dentro" è possibile che l'area Sarracino-Ruotolo possa avere maggior peso nelle segreterie provinciali del partito, per riequilibrare, almeno in parte, quella regionale retta dal figlio di Vincenzo De Luca. Equilibri da congresso e correnti, insomma.
C'è poi un altro che di sicuro non sorride ed è Gaetano Manfredi, il sindaco di Napoli. Tra Manfredi e De Luca i rapporti sono allo zero e non miglioreranno nel futuro. Manfredi auspicava in una progressiva smobilitazione della sfera d'interesse di De Luca su Napoli, sperando in un suo arretramento verso Salerno dopo le Regionali. Tutto fa pensare che non sarà così: il presidente uscente della Regione Campania ne avrà, eccome, di influenza e potere sulla città di Napoli.
Probabilmente – ipotizzano i bene informati – il prossimo terreno di scontro De Luca-Manfredi sarà il piano Bagnoli con tutto il pacchetto di soldi e decreti per la Coppa America 2027. Su questo aspetto De Luca darà filo da torcere non solo al sindaco di Napoli ma anche alla premier Giorgia Meloni.
Intanto i Cinque Stelle che quasi avevano perso le speranze, premono per dare la notizia ufficiale di Fico: ormai siamo quasi a settembre e serve molta campagna elettorale per un candidato poco conosciuto nelle altre province. Nei prossimi giorni a Napoli è atteso – riferiscono fonti dei 5 stelle – il leader pentastellato Giuseppe Conte. Nei gruppi Whatsapp di aderenti e simpatizzanti Dem fioriscono meme ironici sulla scelta calata dall'alto.

L'attacco di Pina Picierno: "Congresso regionale Pd diventato moneta di scambio"
Nel frattempo l'accelerata di fine agosto inizia a generare reazioni di vario segno. La prima a parlare è Pina Picierno, vicepresidente del Parlamento Europeo. L'attacco è orizzontale: «Dopo anni di commissariamento – scrive sui social – è dignitoso che il congresso regionale della Campania diventi solo moneta di scambio per accordi decisi altrove? È rispettoso della comunità democratica, degli iscritti, dei circoli, degli elettori quello che sta accadendo? Apprendiamo da notizie stampa di riunioni tra pochi, ridotti ormai ad una gestione privata, oligarchica del partito democratico che mi lascia basita».
Continua Picierno: «Dovremmo celebrare un congresso regionale in un mese con nessuna discussione, con una contrazione delle regole statutarie senza precedenti, e Caserta invece, sempre dalle vaghe notizie che si apprendono, rimarrebbe commissariata perché fa comodo così – e senza una ragione che sia una – a giustificare questo abuso. E questo sarebbe il nuovo Pd?».